Banche italiane, storie di successo

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banche_successoAll’inizio di Gennaio di quest’anno, in occasione della presentazione del protocollo di intesa firmato tra il Ministero dell’Agricoltura e Intesa San Paolo, volto a finanziare le imprese agricole e agroalimentari italiane per tre anni, il premier Renzi ha dichiarato che accordi come questo testimoniano che il sistema del credito in Italia è un organismo ben oliato e funzionante. Questo perché molti istituti bancari e finanziari italiani possono essere considerati dei veri e propri campioni a livello europeo.

In effetti, se si esaminano le banche italiane dal punto di vista della ricchezza, quindi delle loro quotazioni e dei loro capitali presenti nelle borse valori dell’area Europea, notiamo che diversi istituti si piazzano in buona posizione, in particolare Unicredit e Intesa San Paolo, rispettivamente al quinto e al sesto posto.

Il riferimento del premier è proprio verso questo tipo di istituti di successo, che oltre ad avere una buona affidabilità e stabilità sul mercato, sono quotati in borsa e sono coinvolti in speculazioni finanziarie e investimenti, talvolta molto remunerativi, riuscendo quindi nell’arco di un biennio a raddoppiare il loro valore in Borsa.

Oltre ai numerosi casi di investimenti nel campo immobiliare e culturale, anche attraverso l’ausilio di specifiche Fondazioni, un esempio recente di tale tendenza è dato dal coinvolgimento di entrambi questi gruppi bancari, all’interno di un consorzio di 19 istituti, con il Gruppo milanese Pirelli.banche italiane tronchetti-provera

Il manager di successo e attuale CEO dell’azienda, Marco Tronchetti Provera, è infatti riuscito a ottenere da loro un accordo per il ri-finanziamento del debito della società, attraverso prestiti a breve e lungo termine di tre o cinque anni, importante per risollevare i bilanci di Pirelli in attesa di concludere l’acquisizione da parte del gruppo cinese ChemChina.

Ma ricchezza e quote di mercato elevate non sono le uniche componenti che conferiscono ad un istituto di credito bancario il successo e la preferenza da parte dei risparmiatori. Dopo l’approvazione nel Dicembre 2015 del Decreto salva-banche, gli italiani sono infatti preoccupati anche di scegliere la banca più conveniente, a livello di listini, ma anche più sicura, dal punto di vista della solidità patrimoniale. Grazie ad uno studio dell’Università Bocconi di Milano è stato possibile stilare una classifica delle banche più sicure in Italia.

Anche se in alcuni casi si tratta di storie abbastanza recenti, che non vanno troppo oltre il decennio, molti istituti di credito italiani possono vantare una storia destinata al successo, come nel caso della prima banca in Italia per numero di clienti, capitalizzazione, quote di mercato e solidità patrimoniale, ossia Intesa San Paolo. Nata a Torino nel 2006, dalla fusione dei due Istituti San Paolo IMI e Banca Intesa, si è sviluppata rapidamente nel corso di un decennio e ha raggiunto l’apice nell’ultimo biennio grazie alla guida del CEO Carlo Messina.banche italiane carlo-messina

Oggi conta circa 1.200 filiali in 12 paesi, soprattutto in area mediterranea e nell’Europa orientale, che soddisfano le richieste di 11,1 milioni di clienti italiani e 8,2 stranieri.

Si classifica al secondo posto nelle lista delle banche italiane più sicure UBI Banca, anch’essa un gruppo bancario nato nel 2007 dalla fusione di più gruppi ed istituti, Banche Popolari Unite e Banca Lombarda e Piemontese, e divenuta S.p.A. nel 2015 per adeguarsi alla nuova normativa emanata dal Consiglio dei Ministri nello stesso anno. Dalla sede di Bergamo, dove ha sede il capogruppo, il nuovo Gruppo, basato su una struttura federale e un modello cooperativo, fornisce assistenza e credito a circa 3,6 milioni di clienti e risulta quinta in Italia per numero di sportelli.

Sul podio della sicurezza, con medaglia di bronzo, troviamo il Banco Popolare, il più grande gruppo bancario di matrice cooperativa in Italia: anche se ha sede legale ed amministrativa a Verona, il Gruppo opera con successo in Italia in diverse regioni e provincie, con un forte radicamento al livello locale. È presente tuttavia anche in altri Paesi europei e in Asia, dove opera tramite un’organizzata rete di società dipendenti e filiali.

Seppur non premiati dalla classifica della Bocconi, in Italia si possono citare almeno altre due banche italiane che per numero di clienti, sportelli e pacchetto azionario rivestono un ruolo di successo nel panorama creditizio del nostro paese.

Il primo è il gruppo di credito Unicredit S.p.A.: nasce nel 1998 dalla fusione di altri gruppi con il nome di Unicredito Italiano, nel 2003 adotta il marchio Unicredit e tra 2005 e 2007, sotto la guida dell’amministratore delegato Alessandro Profumo, conclude altre importanti acquisizioni e fusioni, che lo portano ad affermarsi in Polonia e Croazia e a stabilizzarsi in Italia. Dopo un periodo di sorti alterne, ricapitalizzazioni e le dimissioni di Profumo nel 2010, oggi il Gruppo Unicredit risulta ben quotato alla Borsa Valori, con oltre 4 milioni di clienti e filiali in 22 paesi, soprattutto Italia, Austria, Germania, Polonia, Turchia, Svizzera ed Europa centro-orientale e risulta al 10 posto nella classifica delle banche italiane più sicure e convenienti.

Fuori classifica, ma tra le banche italiane più longeve della storia italiana, bisogna citare il Gruppo Milanese di MedioBanca: il primo istituto vide la nascita nel periodo dell’immediato dopoguerra, per dare sostegno alle imprese in fase di riassetto finanziario. La sua formazione fu dovuta all’iniziativa dei tre maggiori istituti del tempo, la Banca Commerciale Italiana, attuale Intesa Sanpaolo, il Credito Italiano, oggi diventato UniCredit, e il Banco di Roma, ossia l’attuale Capitalia, che nel 2007 è stata incorporata in UniCredit.

Altre date fondamentali della sua storia sono la quotazione del titolo in borsa nel 1956 e il riassetto azionario dell’Istituto compiuto nel 1988, per pareggiare le quote di controllo tra azionisti pubblici e privati. Con l’inizio del XXI secolo l’istituto si è rafforzato e modernizzato, incorporando nuove affiliate per aprirsi al mercato internazionale ed estendere la sua presenza all’estero, imbarcandosi in operazioni finanziarie spregiudicate in nuovi settori, come quello immobiliare, e specializzandosi nei servizi di private banking. Merito del crescente successo dell’Istituto è anche la sua dirigenza, dato che può vantare un Consiglio di Amministrazione composto da economisti ed imprenditori di alto profilo, dal Presidente Renato Pagliaro, al CEO Alberto Nagel al Vice Presidente Marco Tronchetti Provera.


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