Consigli su come redigere un curriculum vitae: le nuove tendenze e gli errori da evitare

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Un curriculum di nove pagine? Decisamente troppo lungo di questi tempi per trovare lavoro! La tendenza nella stesura dei cv oggi è light. Uno studio condotto in Spagna ha scoperto che le aziende iberiche sono addirittura restie ad assumere candidati troppo preparati, disperatamente alla ricerca di lavoro, ma subito pronti a fuggire non appena si presenta un’opportunità più appetibile. Secondo gli spagnoli, varrebbe dunque la pena di giocare al ribasso, non ostentando troppo il numero di lingue straniere parlate o il numero di master, qualifiche che al datore di lavoro potrebbero costare di più e che quindi lo porterebbero a scegliere altri candidati.

I cacciatori di testa italiani consigliano invece di presentare dei curricula snelli e funzionali, ma contenenti tutte le esperienze formative e lavorative, tralasciando hobby e interessi troppo personali. Assolutamente vietato anche millantare conoscenze non vere e disponibilità al trasferimento: è controproducente, anche se a livello superficiale parrebbe dare un po’ di smalto alla presentazione. L’esaminatore vuole arrivare subito al dunque e rispondere alla domanda: che cosa sa fare questo candidato? E durante il colloquio, con poche domande lo capirà immediatamente.

Quando si elabora un curriculum vitae l’errore è sempre dietro l’angolo e ogni imperfezione, anche la più insignificante, può pregiudicare la buona impressione che invece si desidera fare con questa sorta di “macro-biglietto da visita”. Occorre quindi controllare che non ci siano assolutamente errori ortografici o di battitura – per non parlare degli errori imperdonabili sui dati necessari per contattare il candidato (e-mail e numeri di telefono).

Altra regola importante: non tentare di “allungare il brodo” lasciando molto spazio bianco tra le poche voci del documento. Assolutamente controproducente anche riportare l’elenco degli esami superati all’università con i singoli voti ottenuti. Un cv perfetto è preciso, lineare e senza fronzoli, non più lungo di tre pagine. Deve catturare l’attenzione di chi lo legge, ma senza trovate bizzarre – adatte eventualmente solo a chi si candida come creativo presso un’agenzia pubblicitaria.

La lettera di accompagnamento non è più molto di moda, ed è consigliata solo in caso di autocandidatura – cioè quando non si risponde a un annuncio.

Eccellenti ausili per la stesura di curricula, sia in italiano che in inglese, si trovano su questa pagina del portale gratis.it.

1 commento su “Consigli su come redigere un curriculum vitae: le nuove tendenze e gli errori da evitare”
  1. Claudia ha detto:

    Nel 2013 e 2015 ho lavorato a centro marchet di termini


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