Non si arresta la corsa all’oro come bene rifugio, con conseguenze nell’oreficeria

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La salita delle quotazioni dell’oro è continua e quotidiana. Con record mai toccati in passato. E lo stesso vale per l’argento. L’acquisto di monete e lingotti come investimento in beni rifugio non sorprende, ma se l’auspicata ripresa economica arriverà, tra qualche anno parleremo della grande bolla dell’oro.

Tra le conseguenze dirette di questo fenomeno c’è sicuramente il proliferare di negozi che acquistano oro e gioielli usati, con società che addirittura ritirano l’oro a domicilio, con tanto di assicurazione per il trasporto.

Un’altra conseguenza del rialzo del prezzo dell’oro è la ricaduta che esso ha sul settore orafo italiano: il prezzo sempre crescente della materia prima spinge le industrie del settore a produrre articoli non esclusivamente d’oro, ma di metallo ‘giallo’ accoppiato ad altri metalli (argento, acciaio, ottone) e materiali alternativi di prezzo bassissimo (caucciù, cuoio, silicone). Solo in questa maniera il valore totale di un gioiello di livello medio-basso può mantenersi entro fasce di prezzo accessibili al pubblico. Non ha risentito invece del rialzo delle quotazioni l’oreficeria di alta gamma.


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