Carte revolving, aumentano i debiti per shopping degli italiani

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revolving cardAnche una soluzione comoda e semplice come il pagamento dilazionato offerto dalle carte revolving ha un lato B. Lo dimostra uno studio effettuato da Contribuenti.it, che ha calcolato l’aumento dei debiti contratti dagli italiani grazie all’uso delle carte cosiddette ‘revolving’, carte mettono a disposizione del titolare una certa liquidità da spendere nell’immediato. Questo tipo di carta nasconde costi e commissioni che, alle volte, si rivelano eccessivi. Infatti, la differenza rispetto ad una carta di credito tradizionale è che il pagamento non avviene subito all’acquisto della carta ma bensì, in un periodo più lungo, concordato nel contratto stipulato. Quindi si compra subito ma si paga dopo con l’obbligo di saldare il debito a tassi d’interesse che oggi sono arrivati a sfiorare il 17-20 per cento.

Inoltre, queste carte, come ad esempio la Carta Aura, la Blu American Express, la  Barclaycard e la carta Bancoposta ricaricabile stabiliscono un tetto di spesa che, se superato, comporta altissime spese di commissione.

Nel 2008 l’utilizzo delle revolving è aumentato dell’11% rispetto al 2006: stando alle rilevazioni Abi le carte di questo tipo circolanti in Italia ammonterebbero 4,3 milioni. Un vero business per le banche se si pensa che i costi a carico dell’utente si rivelano piuttosto esosi. Il Taeg – ovvero l’interesse effettivo – è mediamente del 19,30% secondo i dati resi noti dall’associazione di consumatori Altroconsumo.

Secondo alcuni il revolving non è un problema perché solo la versione tecnologica del tradizionale acquisto a rate. La differenza però non è scontata. Con l’acquisto a rate di UN solo bene si ha il controllo della spesa che esce dal nostro conto in banca, mentre con le revolving le rate riguardano più beni, acquistati anche contemporaneamente.

Ma il problema non è da sottovalutare se, anche negli Stati Uniti, dove l’abuso di carte di credito e shopping card ha creato una ricchezza effimera che si è volatilizzata con l’emergere della crisi economica. Il governo ha persino imposto nuove regole agli spot pubblicitari che reclamizzano le carte di credito, per curare la dipendenza degli americani che non riescono davvero a farne a meno.


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