Che cos’è la ‘Export banca’?

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Il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha firmato il decreto riguardante l’autorizzazione e le norme che regoleranno la Export banca, su questa pagina ne trovate il testo ufficiale scannerizzato.

Presto il decreto sarà operativo. Ma che cosa si intende per ‘Export banca’? Non si tratta di una banca nel senso tradizionale del termine, ma di un sistema di finanziamento per l’esportazione in cui il credito viene concesso a tassi vantaggiosi, pur non sconfinando nell’aiuto di Stato. Una formula che abbina la forza della Cassa depositi e prestiti (CDP) come finanziatore con quella della Sace (l’agenzia dei Servizi Assicurativi del Commercio Estero) come garante del prestito.

L’obiettivo del decreto è duplice: sostenere l’internazionalizzazione delle aziende italiane, migliorando le condizioni del credito all’esportazione e calmierando i tassi, ma evitando di disintermediare il sistema bancario. Da tutti è definito come uno strumento dall’enorme potenziale, intorno ai 10 miliardi di euro, non a caso utilizzato da anni in Francia e Germania.

La Cdp, attingendo al risparmio postale (raccolto mediante l’emissione dei buoni e libretti postali), fornisce la provvista alle banche per il credito all’esportazione e l’internazionalizzazione delle imprese se e solo se l’operazione è assicurata o garantita dalla Sace. In base al decreto, per calmierare il tasso d’interesse del credito all’esportazione è necessario indicare il livello massimo del margine che l’istituto di credito ha intenzione di sommare al costo di raccolta per definire le condizioni finali per il cliente. In questa maniera viene meno il vantaggio finanziario dell’operazione, che resta tutto per il cliente finale (cioè la ditta esportatrice).

Nel caso in cui, per particolare richieste di credito all’esportazione, le banche dovessero rinunciare all’export banca, è previsto anche che la Cdp effettui operazioni di finanziamento ‘in via diretta’, se assicurate o garantite da Sace, oppure indirettamente ‘mediante Sace’, ossia  erogando il finanziamento alla Sace che poi a sua volta lo trasferirà all’azienda. Questa soluzione è però riservata a operazioni superiori ai 25 milioni di euro.


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