Come difendere i risparmi nella bufera finanziaria

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La crisi del debito sovrano è l’incubo di queste settimane e pare aggravarsi di ora in ora. L’incertezza sulla capacità dell’Italia di onorare i suoi impegni è il punto cruciale. Le scelte degli investitori si giocano su questo rischio: se l’Italia sarà un paese solvibile, allora investire sui titoli di stato conviene perché rende bene. Inoltre è anche un modo per farne scendere i tassi di interesse, come intelligentemente suggerito dal professionista Giuliano Milani con lo slogan “compriamoci il nostro debito”.

La cosa peggiore che si può fare in momenti come questi è assumere decisioni dettate dall’emotività. Prima di decidere se comprare o vendere BTP occorre stabilire chiaramente quali saranno i propri bisogni di liquidità nel breve e medio termine e quale la propensione al rischio. Un portafoglio costruito ex novo deve essere bilanciato dalla diversificazione. E in questo caso si può arrivare anche a un 20% ai titoli di Stato italiani. Per quanto riguarda la scelta della scadenza, anche qui occorre valutare il proprio bisogno di denaro liquido nel periodo di durata dell’investimento: i BTP con scadenza a due anni di solito sono una buona via di mezzo e al momento offrono rendimenti al 7%, contro il 7,5% di quelli a cinque anni e il 7,2% dei titoli decennali.

Chi non vuole assolutamente rischiare può optare per i Bund tedeschi che offrono un rendimento così basso da essere annullato dalla somma di commissioni e tasse e inflazione. Vi sono anche i titoli di stato di Paesi del Nord Europa con rating AAA, ma hanno meno mercato e al momento del disinvestimento questo fatto potrebbe costituire un problema.


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