Il governo vuole dire ‘basta’ alle carte di credito revolving

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La Commissione Finanze della Camera sta esaminando uno schema di decreto legislativo che disciplinerà la materia del credito al consumo.

Il decreto, che potrebbe essere varato tra qualche giorno dal Consiglio dei Ministri,  ha l’obiettivo di tutelare al meglio i consumatori, con l’eliminazione delle carte di credito revolving, quelle che  mettono a disposizione del cliente una somma di denaro per effettuare acquisti o prelievi di contante: ogni volta che la carta viene utilizzata, la disponibilità diminuisce, ma si ricostituisce in seguito con il versamento di piccole rate mensili fino al massimo di fido consentito.

Si tratta di un vero e proprio prestito, su cui saranno poi pagati gli interessi; un prestito che ha il vantaggio principale di mettere a disposizione in qualsiasi momento una certa somma di denaro, senza bisogno di avviare più volte una pratica di finanziamento. Un sistema che però alla lunga deleterio perché fa entrare il consumatore in un vortice debitorio senza fine. Ed è proprio a questo problema che si sta cercando di porre fine.

Se sarà approvato questo decreto, rimarranno solamente le carte prepagate, cioè quelle utilizzabili se l’utente ha già versato la cifra richiesta sul conto della carta. Un sistema di pagamento di gran lunga più tranquillo, perché il titolare è già a conoscenza di quanto può spendere e non può essere tentato “di spingersi oltre” se non ha più fondi disponibili.

A cura di Massimiliano Casto
Tributarista Consulente del Lavoro


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