Investimenti alternativi: arte, francobolli, fumetti, penne, vini, violini

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In tempi di crisi molti scelgono di investire il loro denaro in beni rifugio, alcuni dei quali prevedibili, altri assolutamente inaspettati.

Quando si parla di investimento alternativo si tende a pensare subito al mercato dell’arte. Nel quale effettivamente si possono fare ottimi affari, poiché la qualità e la rarità sono costantemente premiate dal mercato. Le recenti aste di Christie’s a Londra e da Dorotheum a Vienna hanno portato a realizzi eccezionali e lo stesso si attende dalle aste di maggio presso Sotheby’s. Però, per chi non è un vero esperto del settore, la raccomandazione è quella di mettersi sempre in buone mani. Comprare un Picasso o un Modigliani è off-limits per la maggior parte dei comuni mortali, ma l’opera di artisti emergenti è più abbordabile: solo che rimane il dubbio legato alle future quotazioni dell’autore.

Più sicuro è il mercato dei vini d’annata: molte aziende vinicole di prestigio offrono anche il ‘servizio di invecchiamento’: voi comprate la bottiglia, che rimane al fresco nella loro cantina e aumenta il suo valore di anno in anno. Come o proprio nei caveau di una banca (ne abbiamo parlato qui).

Per quanto riguarda gli oggetti da collezione, le opzioni sono svariate: si va dai tradizionali francobolli ai fumetti d’epoca: solo che non è da tutti trovare un primo numero di Superman o del nostrano Tex, che oggi sono quotati decine di migliaia di euro.

Un’altra buona idea può essere l’acquisto di uno strumento solo apparentemente obsoleto, come una penna stilografica di pregio, specie se prodotta in serie limitata. Qui bisogna essere consapevoli del fatto che il valore dell’oggetto rimane e cresce nel tempo solo se non viene utilizzato. In questo caso, il luogo adatto a conservare il vostro investimento non è la scrivania, ma la cassaforte!

Un tipo di investimento a cui la maggior parte di noi non penserebbe mai è l’acquisto di un violino. In questo caso bisogna essere dei virtuosi almeno nella scelta dello strumento: quelli realizzati a Cremona, nella terra di Antonio Stradivari sono ancora oggi di gran lunga i più ricercati al mondo. I maestri del settore sono appena una trentina e producono non più di 300 strumenti l’anno, dei quali 9 su 10 vengono acquistati dall’estero. Per comprare un buon violino moderno si spendono circa 10.000 euro, ma la rivalutazione nel tempo è praticamente assicurata, a patto che il violino venga suonato costantemente – e non custodito sotto una teca di vetro – poiché lo strumento matura le sue potenzialità proprio attraverso l’utilizzo. La cosa migliore è assicurare un violino e darlo in affitto a un musicista. Se poi a qualcuno in famiglia venisse voglia di suonarlo, sarebbe comunque un investimento andato a buon fine e un modo per unire ‘poesia’ e ritorno di interessi.


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