L’ultimo libro di Luca Mercalli: è finita l’economia della crescita infinita

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Il libro del meteorologo e giornalista Luca Mercalli  Prepariamoci è uscito da alcuni mesi, ma leggerlo sembra diventare ogni giorno più importante, soprattutto tenendo conto dell’occhiello Un piano per salvarci e del suo sottotitolo: a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza… e forse più felicità.

Il discorso di Mercalli tocca l’argomento della crisi economica nel profondo: l’economia è soltanto una sovrastruttura che hanno inventato gli uomini e che negli ultimi cinquant’anni ha preso il sopravvento sulla nostra vita. Sotto l’economia ci sono delle quantità fisiche che esprimono la crisi energetica, la crisi alimentare, la mancanza di terreno coltivabile, il problema dei mutamenti climatici, l’esaurimento di alcune risorse naturali (anche se rinnovabili, come la fauna ittica, le foreste ecc.). Tutte problematiche che non sono certamente trascurate dagli studiosi, però in modo ancora troppo frammentario, come se non avessero nulla a che fare con la crisi economica di cui si occupano i governi. I politici sono ancora impegnati a rilanciare i consumi per far ripartire l’economia. Ma l’economia della crescita infinita sta tirando la corda. E bisogna cambiarla.

Finché si pensa di farlo aumentando le tasse e riducendo i salari non si aggredisce il cuore del problema. Occorre riformare il sistema, ovvero smettere di pensare che se riusciremo a crescere riusciremo anche a tagliare i debiti. La crescita non è più possibile per ragioni fisiche, così come l’essere umano non cresce all’infinito, ma solo per i primi 15-20 anni – e poi si fa bastare quello che ha.

Da dove partire dunque per superare la crisi? Dalla lotta a ogni tipo di spreco, perché lo spreco nella nostra società impera. Eliminare non solo tutto ciò che è superfluo negli acquisti, ma evitare lo spreco di energia nelle nostre case. In questo modo creeremo meno rifiuti e abbasseremmo la pressione ambientale e i suoi costi. Con uno sfruttamento maggiore delle energie rinnovabili pagheremmo meno salate le bollette di elettricità e gas, bloccando un po’ l’emorragia di denaro dal nostro paese. E poi avanti con la promozione della mobilità sostenibile, il riciclaggio dei rifiuti. Tanti cambiamenti di abitudini inveterate negli ultimi decenni che possono contribuire a cambiare davvero le cose.


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