Per trovare lavoro bisogna capire le nuove tendenze

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Sull’argomento lavoro in Italia, sono stati resi noti il mese scorso i risultati di una ricerca svolta dalla Od&M Consulting per Gi Group Academy sondando le opinioni di ben 27 esperti mediante il metodo Delphi. Ecco i risultati della richiesta riassunti all’osso.

Per quanto riguarda le prospettive socio-economiche, ci sarà un cambiamento (abbastanza ovvio) dai settori economici tradizionali a nuovi settori industriali e servizi innovativi. Fin qui nulla di sorprendente, così come non lo è la trasformazione delle relazioni industriali: da una forte presenza di contratti nazionali a una limitata influenza della contrattazione aziendale, si passerà a un sistema con contratto nazionale più leggero e maggior partecipazione dei lavoratori nelle aziende.

Dal punto di vista dei modelli organizzativi è in vista un passaggio a maggiore autonomia ed empowerment dei lavoratori invece di reti basate sulla gerarchia e il controllo dei lavoratori.

Per quanto concerne la prospettiva individuale, ovvero il rapporto tra individuo e organizzazione e i significati da attribuire al lavoro, è auspicabile e fisiologico il passaggio a una concezione meno strumentale e più valoriale. Vale a dire, un lavoro non più basato sui concetti di dovere e fatica, bensì sulla possibilità di realizzazione personale e riconoscimento nella società.

Sull’argomento “lavoro che cambia” è appena uscita un interessante studio firmato da Richard Donkin – un autorevole studioso inglese specializzato nei temi dell’occupazione – edito dal Gruppo 24 Ore. Si intitola Il futuro del lavoro e, per una volta non si tratta di un’orazione funebre. In pratica, l’autore sostiene che il lavoro non è morto e non morirà, si limiterà a cambiare pelle.

Donkin sottolinea che urgono nuove politiche che aiutino le persone a cambiare mentalità quanto prima: si prevede infatti per il futuro estrema flessibilità negli orari, riduzione degli stessi a circa 30 ore settimanali, ma una fine della carriera a età molto avanzata. In futuro cambieranno molto i comportamenti sociali, gli atteggiamenti culturali e anche l’aspetto dei luoghi di lavoro. Ovviamente, prevarrà il lavoro in modalità remota grazie all’ausilio di Internet e delle nuove tecnologie. E la Rete non è da vedere soltanto come un ambiente virtuale che offre utili servizi per il mondo reale, ma proprio come un luogo che pullula di opportunità per lavorare in maniera nuova e creativa.


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