Perché servirebbe un po’ di ‘sana’ inflazione

Di

inflazione vignettaSecondo le stime preliminari dell’ISTAT anche nel mese di marzo l’indice dei prezzi al consumo in Italia ha visto un’ulteriore discesa dello 0,4%, dopo lo 0,5% di febbraio. Si tratta del dato più basso dal 2009, peraltro in linea con il resto dell’Eurozona. Negli ultimi cinque mesi la crescita dei prezzi si è praticamente dimezzata. Rallentano tutti i settori: dai beni di consumo quotidiano a prezzo delle sigarette – che calano di prezzo per la prima volta in 12 anni, precisamente dello 0,5%.

Da un lato sembrerebbe un segnale positivo, perché per fare la spesa si spenderà di meno. Ma dall’altro lato, un livello dei prezzi eccessivamente basso è un sintomo preoccupante di economia stagnante. Il pericolo generalizzato in Europa è quello della deflazione, ovvero della discesa dei prezzi. Quella deflazione è una dinamica pericolosa che porta a un’ulteriore contrazione dei consumi con risvolti depressivi per tutto il ciclo economico.

Lo scenario preoccupa anche la BCE, pronta a intervenire con politiche monetarie “non convenzionali” per tornare a creare un modesto livello di inflazione nel 2014. Durante i lunghi periodi di deflazione, infatti, non sono solo i prezzi di beni e servizi a calare progressivamente, ma col tempo anche gli stipendi. Soltanto gli interessi sui debiti restano a un livello stabile – e questo si traduce in una sempre maggiore difficoltà nel pagare gli interessi sui propri mutui per i privati e sul debito pubblico per lo Stato.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloFinanza.net – Guida agli investimenti finanziari supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009