Le PMI e l’investimento nell’innovazione risollevano l’Italia

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Nonostante la crisi economica iniziata nel 2007 abbia colpito maggiormente le piccole e medie imprese, sono state proprio queste a risollevare il mercato italiano negli ultimi anni grazie ai cambiamenti e agli investimenti nell’innovazione.

L’Italia è da sempre un paese con un’area industriale di dimensioni limitate dove le PMI rappresentano la grande maggioranza delle aziende.

Secondo i report di Banca d’Italia e Cerved, le piccole e medie aziende hanno continuato a crescere negli ultimi anni ad un ritmo superiore a quello dei livelli pre-crisi dimostrandosi anche capaci di investire nell’innovazione per mantenersi al passo con la concorrenza europea.

Durante la crisi economica, le PMI erano calate di oltre il 10% nel periodo compreso tra il 2007 e il 2014. Il cambio di rotta si è avuto nel 2015, anno in cui le piccole e medie aziende sono tornate a crescere di oltre il 3% migliorando ancora poi nel 2016. L’aumento maggiore è stato riscontrato nelle microimprese sia per il numero di aziende nate sia per l’espansione delle dimensioni di quelle già esistenti.

Un altro settore che ha mostrato una crescita significativa è quello delle start-up che sono arrivate nel 2018 ad oltre 8.500 unità, salendo di oltre il 6% rispetto al 2017.

Le agevolazioni fiscali introdotte dal governo italiano hanno aiutato la ripresa e portato ad un incremento sia del fatturato che del valore aggiunto.

Proprio le piccole imprese hanno aiutato a far salire il numero di aziende in utile sul territorio: Banca d’Italia ha riscontrato un incremento dal 73 al 75% delle aziende in utile tra quelle non finanziarie con meno di 20 dipendenti, dato in linea con il trend che si era venuto a creare negli ultimi anni. Andando più nello specifico per quanto riguarda i dati di settore, troviamo che la crescita maggiore si e avuta nel comparto dei servizi mentre il calo più importante si e avuto nei settori chimici soprattutto legati a plastica e gomma.

Anche il reddito delle piccole e medie imprese è finalmente tornato a livelli simili a quelli precedenti alla crisi raggiungendo un ritorno sul capitale immesso del 10,2% (rapporto Cerved).

Come menzionato sopra, a far crescere le PMI è stato anche il rinnovato investimento nell’innovazione. Nel 2013, gli investimenti nelle piccole e medie aziende erano dimezzati rispetto al 2007 ma negli ultimi anni questo trend si è invertito raggiungendo nel 2017 un aumento degli investimenti di circa il 2,7%. Alla guida di questo cambiamento troviamo le aziende con meno di 500 dipendenti soprattutto nel settore dell’automazione mentre (e) rimasto invariato il livello di investimento delle grandi industrie.

Secondo Cerved sono state le società cosiddette “aquile”, ovvero quelle che investono molto in innovazione e capitale fisico, ad avere la crescita e redditività maggiore negli ultimi anni.

Il piano governativo di incentivi Industria 4.0 ha introdotto molte misure puntate a rilanciare produttività e investimenti tra cui il credito d’imposta, il super ed iper ammortamento e la Nuova Sabatini, ma solamente poco più della metà delle PMI ne ha potuto usufruire.

Queste misure sono un passo avanti nella giusta direzione ma c’e ancora molto lavoro da fare per aumentare l’occupazione e far ripartire la crescita del Pil.

Al momento stanno nascendo sul territorio anche aziende, come MuSA S.r.l., specializzate nella consulenza finanziaria e bancaria con lo scopo di aiutare le imprese medie e piccole ad uscire da situazioni di sovraindebitamento anche estremamente complesse garantendo assistenza in tutti gli stadi del processo di superamento della situazione di crisi.


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