Prestito personale, come richiederne uno

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I prestiti personali sono sempre più richiesti nel nostro Paese, anche perché si tratta di prestiti piuttosto flessibili e che rientrano nella categoria dei non finalizzati. Tutto ciò significa che, quando ti rivolgi alla richiesta di un finanziamento personale, non devi indicare o devi specificare il motivo per il quale ti serve la somma di denaro che richiedi. Questo dà sicuramente una maggiore libertà di movimento. Inoltre devi sapere che, proprio per le loro caratteristiche, i prestiti personali sono soggetti ad un carattere di personalizzazione, sia per quanto riguarda l’ammontare delle rate da pagare ogni mese sia per ciò che concerne la durata del finanziamento.

Chi può richiedere un prestito personale

Come spiega bene nella sua guida prestitimag.it, ci sono alcuni requisiti fondamentali per richiedere i prestiti personali. Iniziamo dallo specificare da chi questa tipologia di finanziamento può essere richiesta. Infatti il prestito personale può essere dato a lavoratori dipendenti, autonomi e a pensionati.

Vi possono accedere tutti i lavoratori, purché possano mostrare una dichiarazione dei redditi o il cedolino della loro pensione. I richiedenti dei finanziamenti personali possono essere cittadini italiani oppure cittadini stranieri che risiedono almeno da un anno nel nostro Paese.

Sussiste anche il requisito dell’età minima e dell’età massima, visto che il soggetto richiedente deve avere un’età compresa tra i 18 e i 70 anni.

È molto importante poter dimostrare di avere una buona posizione creditizia, quindi si dovrebbe non risultare cattivi pagatori. Altro requisito fondamentale è chiedere un importo che sia proporzionale al reddito o alla capacità di rimborso del soggetto richiedente.

Chi non può dimostrare di essere in queste condizioni avrebbe bisogno della firma di un garante.

A quanto corrispondono importo e durata

L’importo minimo del finanziamento corrisponde a 2.000 euro. La somma erogata per una tipologia di prestito di questo genere può arrivare ad un massimo di 50.000 euro. Per ciò che concerne la durata, tieni presente che ci può essere una durata minima di un anno e una durata massima che corrisponde a 120 mesi, ovvero a dieci anni.

Nel momento in cui richiedi un prestito personale, valuta bene il contratto che ti viene proposto. È essenziale infatti che il contratto contenga tutti gli elementi che siano necessari.

Ci sono numerosi fattori che devono essere ben specificati. Innanzitutto deve essere indicata la somma di denaro richiesta. Poi deve essere specificato anche il tasso di interesse applicato. Deve essere indicato nel contratto anche il TAEG, che corrisponde al tasso annuo effettivo globale.

Nel contratto, inoltre, deve essere indicata la somma di ogni rata e la sua scadenza. È bene che il contratto riporti anche eventuali costi aggiuntivi che devi sostenere. Fra questi costi aggiuntivi, per esempio, le spese di istruttoria, il pagamento di un’assicurazione e i costi che vengono applicati nel caso di un possibile ritardo nei pagamenti.

Perché un prestito personale può essere rifiutato

Naturalmente l’intento di chi richiede un prestito è quello di fare in modo che la sua richiesta sia soddisfatta attraverso l’erogazione della somma richiesta. A volte però la banca o la società finanziaria a cui ti sei rivolto possono scegliere di non concedere il finanziamento.

È il caso in cui la banca o la società finanziaria rifiutano. Ci sono vari motivi per cui ti potresti imbattere in un rifiuto. Può essere che è stata controllata la tua posizione ed è risultato un passato di cattivo pagatore o di protestato oppure può darsi che i documenti che hai allegato alla tua richiesta non dimostrano che tu abbia una capacità di rimborso particolarmente elevata.

Può capitare anche che il richiedente sia in una situazione di sovraindebitamento o che comunque abbia uno storico creditizio negativo.

Leggi sempre attentamente il contratto, anche per comprendere che cosa succederebbe nel caso ti ritrovassi nella condizione di non poter rimborsare le rate che sono state stabilite. In questo caso di solito vengono applicate delle more con degli interessi piuttosto alti e il nome dell’intestatario potrebbe venir segnalato agli enti di tutela del credito. Questo comporterebbe maggiori difficoltà nel momento in cui, anche in un tempo futuro, potresti ritrovarti di nuovo nella condizione di chiedere un finanziamento. È bene sempre essere consapevoli di queste conseguenze, per prevenire la possibilità di ritrovarsi in difficoltà future e in conseguenze complesse da risolvere.


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