Rimborso dell’IVA pagata sulla tassa rifiuti: è legale chiederlo

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Quella sui rifiuti è una tassa oppure una tariffa? Dalla risposta a questa domanda, che apparentemente sembra banale, dipende una mole di rimborsi da ben 1 miliardo di euro, che il Governo potrebbe essere obbligato a restituire ai cittadini. La questione è legata alla TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) che fu istituita nel 1997 per sostituire la TARSU; a questa tariffa viene applicata l’IVA del 10%. La Corte Costituzionale, la Cassazione e la Corte dei Conti hanno tutte sentenziato che quest’IVA non va pagata perché la TIA non è una vera e propria tariffa, bensì una tassa e su una tassa non si applica un’imposta. Queste sentenze stanno alla base dei ricorsi di cittadini e aziende che ora chiedono i rimborsi: può trattarsi anche di pochi euro a bolletta, ma considerando che la tassa solo nel 2011 è stata pagata da circa 20 milioni di nuclei familiari, si arriva a una cifra potenziale di 1 miliardo di euro. I cittadini chiedono il rimborso alle aziende che gestiscono il servizio rifiuti del loro comune, ma queste ribattono di aver già versato allo Stato l’IVA incassata. Il Ministero dell’Economia ha anch’esso rispedito la questione ai gestori privati. Per risolvere la questione, il Governo ha promesso una risposta in tempi rapidi, ma finora nulla è successo. Per capirne di più e sapere come presentare ricorso, si può fare riferimento al servizio attivato ieri da IlSole24Ore per le denunce dei lettori.


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