Siti di social shopping: frequenti ritardi nella consegna dovuti alla pratica dell’overbooking

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Del social shopping abbiamo parlato più volte sulle nostre pagine perché si tratta della nuova tendenza del marketing che sta riscuotendo grande successo presso i consumatori.

Beni e servizi (cene, viaggi, trattamenti estetici e medici, articoli di ogni tipo) sono acquistabili online a prezzi veramente molto scontati: dal 50 al 90% in meno, purché si raccolga un numero sufficiente di persone.

La formula dei gruppi di acquisto online piace sia agli utenti, che in tempi di crisi sono alla ricerca disperata di occasioni di risparmio. E anche ai venditori, che ottengono visibilità presso migliaia e migliaia di utenti, con la speranza di attirare la loro attenzione e fidelizzarli.

Gli iscritti ai siti di social shopping in Italia sono milioni: i più noti di essi sono GrouponCity Discount, Poinx, Groupalia, InUNsoloCLICK. Iscrivendosi ai club le offerte arrivano direttamente nella casella di posta elettronica, selezionate per città di residenza. Data la propria conferma della disponibilità, si attende che sia raggiunto il numero minimo di partecipanti e si riceve un’altra e-mail di conferma. Il pagamento si effettua online, spesso in concomitanza con la stampa di un voucher, da utilizzare entro una data specificata. La comodità gioca anch’essa un ruolo fondamentale nel successo di questo metodo di acquisto.

Per quanto riguarda i problemi più frequenti con i servizi venduti dai siti di social shopping, ne abbiamo già parlato qui. A proposito delle merci, invece, una recente inchiesta di Striscia La Notizia ha evidenziato che, almeno per il portale Groupon, molti clienti riscontrano inspiegabili ritardi nella consegna. Il managing director di Groupon Italia ha spiegato che l’azienda opera come intermediario, lasciando alle aziende partner l’incombenza della gestione e della spedizione del materiale. Queste aziende affermano invece che spesso i disguidi sono causati dalla pratica dell’overbooking, ovvero dalla prenotazione di un numero di ordini superiore alla disponibilità comunicata. Il manager ha ammesso che questo è effettivamente successo in passato e ha promesso di risolvere la situazione di tutti i casi pendenti entro il prossimo 31 gennaio, sia in termini di rimborsi che in termini di consegna dei prodotti.


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