Che cosa sono gli ‘interest rate swap’?

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interest rate swapPer capire il significato di interest rate swap, bisogna prima mettere a fuoco il concetto di swap (letteralmente, ‘scambio’), un contratto a termine che prevede lo scambio a termine di flussi di cassa in base a modalità precedentemente stabilite. Lo swap è un sistema che consente di eliminare alcuni rischi, ad esempio quelli legati alle variazioni dei tassi di interesse o dei tassi di cambio.

Detto questo, gli interest rate swap (espressione spesso abbreviata in IRS) si rivelano come la tipologia più comune di swap: con essi due controparti stipulano un accordo per scambiarsi (durante un periodo di tempo predefinito) dei pagamenti calcolati in base a tassi di interesse diversi e predefiniti, applicati a un capitale nozionale. Si noti che non c’è mai uno scambio di capitali, ma soltanto di flussi che corrispondono al differenziale fra i due tassi di interesse (normalmente, un interesse fisso e uno variabile). Chi si è indebitato a tasso fisso, paga il tasso variabile, e viceversa.

I motivi per cui si stipula un IRS possono essere diversi, ma sono tutti riconducibili alle aspettative differenti a riguardo dei tassi di interesse. Chi è indebitato a tasso variabile ma ha timore che i tassi si alzino in futuro, scambia i suoi flussi di pagamento con qualcuno che, al contrario, ha siglato un prestito a tasso fisso ma è convinto che i tassi scenderanno. Siamo nel campo degli strumenti finanziari derivati trattati fuoriborsa, non standardizzati. E si tratta della tipologia di derivati più diffusi nel mondo sui mercati over-the-counter per via dell’estrema flessibilità e adattabilità alle specifiche esigenze delle due parti.

Gli IRS hanno poi riscosso molto successo perché lo scambio è conveniente: per una società spesso è più semplice indebitarsi a tasso fisso (ad esempio, emettendo obbligazioni) e poi stipulare un IRS per trasformare l’indebitamento dal tasso fisso al variabile che non partire subito con il tasso variabile. Al contrario, le banche raccolgono soprattutto liquidità a tasso variabile e sono sempre disposte a pagare i flussi su un indebitamento a tasso variabile ricevendo in cambio un flusso a tasso fisso. Quindi di solito risulta molto facile accordarsi tra aziende e banche – ecco perché il volume di contratti IRS a livello globale è di varie centinaia di miliardi di dollari.

Gli IRS hanno poi un’attinenza molto importante per quanto riguarda il mercato dei mutui: infatti rappresentano la base di riferimento per la rata fissa di un mutuo a medio e lungo termine (da 10 a 30 anni). Questo perché non sono direttamente influenzati dalle decisioni della BCE – come avviene invece all’EURIBOR, il tasso interbancario di riferimento dell’area euro, al quale sono invece strettamente collegate le aliquote dei tassi a breve periodo.


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