Che cosa si intende per “inflazione core”?
Di NicolettaAggiungiamo un’altra voce al nostro glossario economico, che ci permetterà di capire meglio i discorsi sulle politiche monetarie delle banche centrali.
Core inflation (in italiano, inflazione core o anche inflazione di fondo) è il termine con cui si indica la misura dell’aumento medio dei prezzi (e quindi anche della diminuzione del potere d’acquisto della moneta) escludendo dal conteggio i beni che tipicamente sono soggetti a forte volatilità di prezzo a causa di fattori stagionali, climatici, o geopolitici, quindi soprattutto quelli collegati con l’energia e i generi alimentari. Il concetto di core inflation è stato introdotto nel 1975 in uno studio dell’economista statunitense Robert J. Gordon e in seguito rielaborato anche da altri studiosi, tra cui Otto Eckstein.
Quando le banche centrali, come la BCE, mettono in atto il quantitative easing, lo fanno per creare rapidamente una grande quantità di moneta circolante, che deprezza la moneta di quell’area geografica e crea una benefica inflazione contrastando la stagnazione dell’economia. Quando si fa una valutazione delle politiche monetarie di questo tipo si parla sempre di inflazione core. Lo storico del dato può essere controllato su questo sito.
Per cosa viene utilizzato il dato dell’inflazione core?
L’inflazione core viene generalmente utilizzata per:
- Valutare la politica monetaria: Le banche centrali, come la Federal Reserve negli Stati Uniti o la Banca Centrale Europea, monitorano l’inflazione core per determinare se è necessario intervenire per mantenere la stabilità dei prezzi.
- Analizzare le tendenze economiche: L’inflazione core fornisce una visione meno distorta delle tendenze inflazionistiche di lungo periodo.
- Prevedere l’inflazione futura: Eliminando le componenti più volatili, l’inflazione core può essere un indicatore migliore dell’inflazione futura.
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