La cultura dei pagamenti digitali

Di
pagamenti digitali

In effetti è quello che manca oggi in Italia nella maggior parte delle transazioni svolte quotidianamente.

Un numero ancora molto elevato di italiani utilizza, di preferenza, il contante, con tutti i difetti e gli svantaggi che tale comportamento porta con sé.

Il Governo sta cercando di fare dei passi avanti nel cercare di costruire la cultura dei pagamenti digitali, favorendo chi utilizza carte di credito e di debito. La realtà è che per molti esercenti dotarsi di un POS (point of sale) è considerato inutile, mentre dall’altro lato molti clienti preferiscono usare la carta di debito per il prelievo del contante agli ATM, evitando di sfruttarla direttamente per i pagamenti.

Le motivazioni della cultura del contante

Il fatto che agli italiani piaccia il contante è risaputo e noto, grazie anche ad alcune ricerche per quanto riguarda i pagamenti. Le motivazioni sono varie, a partire da una certa diffidenza generalizzata nei confronti dei pagamenti tramite carte di credito e di debito, che sono viste da una buona percentuale di soggetti come foriere di truffe e raggiri.

In realtà si tratta di una semplice scusa, visto che nel nostro Paese la maggior parte delle transazioni saldate con carta sono di importo superiore ai 25 euro, ciò significa che si preferisce il contante per pagare piccoli importi.

In questo in Italia siamo molto indietro per quanto riguarda la lotta all’uso del contante, visto che annualmente in media ogni italiano fa meno di 60 transazioni utilizzando un metodo di pagamento digitale. Il numero diminuisce andando verso sud e all’aumentare dell’età; i giovani del nord, con età inferiore ai 55 anni, sono tra i campioni dell’uso del contante.

Più sicuro e veloce?

Tra le motivazioni addotte da chi preferisce l’uso del contante, per molti si tratta di un metodo di pagamento più veloce, che per altro è accettato in tutti i negozi, i ristoranti, gli alberghi. Purtroppo troppo spesso capita di trovare fantomatici bigliettini vicino alla cassa di un esercizio commerciale, dove dichiarano che le carte non sono accettate (in modo permanente o a causa di guasti o disguidi). Sono numerosi poi gli italiani che dichiarano di non amare l’uso della carta di credito perché limita la possibilità di controllo sulle spese correnti; utilizzando il contante invece si avrebbe la possibilità di limitare le spese: si preleva una cifra ben precisa ogni mese, quando finiscono i contanti si evitano ulteriori spese.

La voce dei commercianti

D’altro canto anche i commercianti italiani tendono a prediligere il contante. Non è solo una questione da correlare al desiderio di voler ottenere delle entrate “in nero”. Per molti, soprattutto nel meridione e quando l’età aumenta, il POS è visto come un dispositivo complesso da utilizzare, difficile da gestire, con un costo elevato.

Anche qui stiamo però riferendo una sorta di “leggenda metropolitana”; negli ultimi tempi infatti sono numerosi gli istituti di credito che offrono ai propri clienti POS cordless multifunzione, che permettono di accettare carte di credito, di debito, prepagate, con chip e anche pagamenti da smartphone o buoni pasto.

Il tutto approfittando anche di servizi aggiuntivi, quali ad esempio la gestione delle fatture e delle consegne. Il tutto inserito all’interno del medesimo dispositivo e della app ad esso correlate. Di certo l’uso dei vari metodi di pagamento alternativi al contante si potrà aumentare solo passando attraverso la promozione agli esercenti per i quali non avere flusso di cassa in contante è solo un vantaggio: minori timori di furti, nessuna necessità di recarsi in banca per il versamento, nessun problema nel dover dare il resto o di avere a disposizione regolarmente degli spiccioli.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloFinanza.net – Guida agli investimenti finanziari supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009