Come limitare al massimo tasse e spese nell’acquisto di una casa

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Comprare un immobileI prezzi degli immobili sono già esorbitanti e ottenere un mutuo è molto difficile, ma se si aggiungono le spese derivanti da commissioni all’agenzia, polizze assicurative, certificazioni energetica, IMU, costi di istruttoria per la concessione del mutuo e altre tasse il budget può lievitare ancora parecchio. Se si sommano i costi extra legati all’acquisto dell’unità abitativa si può anche arrivare al 10 o al 15% di sovrappiù sul prezzo dell’immobile in sé – un gravame che sta facendo da ulteriore deterrente alle compravendite e che indubbiamente soffoca il mercato immobiliare e fa virare i potenziali acquirenti verso l’affitto.

Tra le voci di spesa meno gradite all’acquirente c’è sicuramente la provvigione per l’agenzia immobiliare – che pure contribuisce alla transazione e nella maggior parte dei casi è insostituibile se non si vuole rimanere in attesa per anni – la quota si aggira sul 3-5% del valore della casa.

Molto onerose anche spese di istruttoria (che nel migliore dei casi si fermano a 70 euro, ma possono arrivare addirittura a 1000 euro). La perizia svolta dalla banca per concedere un mutuo può costare da 150 a 700 euro – ma qui vale la pena di perdere un po’ di tempo alla ricerca di un istituto di credito che non addebiti questa spesa (ne esistono). Anche se poi bisogna verificare bene che le condizioni richieste per il prestito siano vantaggiose almeno quanto quelle applicate da altre banche.

Altissime anche le spese notarili, sia per la transazione commerciale che per accendere il mutuo. Includono la parcella del notaio (ben 4000 o 5000 euro), le imposte di bollo, l’iscrizione di ipoteca (proporzionale alla rendita catastale) – sommando ogni voce, in pratica bisogna preventivare solo per questa voce un aggravio del 2-3% sul valore della casa.

Chi accende un mutuo è poi obbligato a stipulare una polizza scoppio e incendio, il cui costo che si ammonta approssimativamente a 400-500 euro. Di recente è diventato possibile anche stipulare una polizza multirischio con cui la banca si tutela nel caso di morte del mutuatario, di perdita del posto di lavoro o di inabilità al
lavoro. Alcuni istituti di credito la richiedono e offrono in cambio delle condizioni migliori per il mutuo (ovvero, uno spread più vantaggioso). La cifra da versare è però molto alta: da qualche migliaio di euro fino a 15.000 euro – in rapporto alla tipologia di immobile, all’età del mutuatario e alla durata del finanziamento. Non è affatto detto che non sia più conveniente scegliere questa strada, bisogna solo fare bene i conti.

Un’ultima parola sulla certificazione energetica, da presentarsi contestualmente al rogito. Conviene spendere alte cifre per fare effettuare le perizie soltanto quando si possiedono immobili delle classi energetiche migliori. La maggior parte delle case rientrano purtroppo nella fascia G, la peggiore. Per i proprietari di queste case (se edificate prima del 2005) in molte regioni è possibile redigere un’autocertificazione della classe G a costo zero. La regola non vale ancora dovunque, per esempio non è accettata in Lombardia, ma è verosimile che presto le cose cambieranno in meglio in questo senso con un nuovo decreto che il Governo si appresta a varare.


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