L’ultimo libro del premio Nobel Paul Krugman per capire meglio la crisi

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Paul Krugman GarzantiIn tempi di crisi si legge per due motivi: per estraniarsi dai problemi oppure per capire meglio che cosa sta succedendo e come conviene muoversi. Il volume Il ritorno dell’economia della depressione e la crisi del 2008 dell’economista Paul Krugman, recentemente insignito del premio Nobel, va ovviamente nella seconda direzione. Edito da Garzanti, nella collana Saggi, in realtà è un testo che è stato aggiornato più volte negli anni e anche in un passato molto recente.

Krugman spiega con grande chiarezza e un pizzico di humor la dinamica delle successive crisi economiche che hanno colpito il nostro mondo. Già nel 1999 Paul Krugman aveva raccontato le crisi abbattutesi su Asia e in America Latina, lanciando un severo monito: la stessa cosa può succedere anche a ‘noi’, è verosimile che stiamo andando incontro a una nuova Depressione. Krugman usa un’interessante la metafora: la finanza, come i batteri antibiotico-resistenti, è ormai immune ai rimedi utilizzati dopo una crisi economica come quella del ’29.

Così sono arrivati i giorni neri del settembre 2008, e proprio in quel periodo Paul Krugman ha vinto l’ambito Premio Nobel per l’Economia. Paul Krugman illustra bene come la deregulation e le dinamiche di un sistema finanziario privo di ogni controllo hanno prodotto la peggiore crisi economica che si ricordi a memoria d’uomo. E ovviamente illustra le misure necessarie affinché non si ripetano più fenomeni simili.

Colpisce la frequenza con cui ripete frasi come non abbiamo capito, non avevamo previsto, ci siamo sbagliati. Infine, Krugman raccomanda caldamente una certa libertà di pensiero, uno sforzo per dimenticare vecchi schemi e vecchie regole che non servono più a nulla per superare gli ostacoli del momento.

1 commento su “L’ultimo libro del premio Nobel Paul Krugman per capire meglio la crisi”
  1. Terry ha detto:

    Gli é stato dato il premio nobel per propagandare sciocchezze. Il fatto che dica “non abbaimo capito” molte volte dá l’idea di quanto meritasse il nobel che, ormai, é diiventato un premio politico, conferito ai diversi cortigiani. Nulla a che vedere con la mente, quanto piuttosto alla lunghezza della lingua.
    Dal punto di vista economico un vero cane; spara spiegazioni senza la minima controprova, il contrario della scienza che vorrebbe rappresentare (ammesso che si possa parlare di scienza per economia, finanza, psicologia ecc. dove la prova scientifica é ormai bandita).
    Insomma un vero libro di regime fatto per indottrinare il popolo, nello stile socialista/comunista/nazista.


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