Marketing per far crescere un negozio retail

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negozio retail

Far crescere un negozio retail non è solo una sfida di vendita, ma un’arte di connessione con il cliente e di creazione di un ambiente coinvolgente. 

In un mercato sempre più competitivo, il successo va oltre la mera transazione commerciale. 

Questo articolo esplora strategie efficaci per migliorare l’esperienza di acquisto, curare l’immagine del negozio e abbracciare il potere del marketing digitale e locale. Dall’organizzazione di eventi coinvolgenti alla partecipazione a iniziative locali e all’uso intelligente del digitale, ogni tassello contribuisce a tessere una storia di successo per il tuo negozio retail.

Esaminiamo ora gli elementi da curare per una buona strategia di Marketing per migliorare le vendite del tuo negozio retail.

Rendere speciale l’esperienza di acquisto

La base del successo nel retail risiede nell’esperienza del cliente che è il risultato di tanti fattori, dalla disposizione dei prodotti/servizi alla cordialità del personale. Ogni aspetto contribuisce a creare un ambiente che invita al ritorno.

Esploriamo come trasformare ogni visita in un’esperienza memorabile.

Migliorare l’esperienza in negozio

Imprescindibile, quando si vuole far crescere un negozio retail, è concentrarsi sulla piacevolezza della visita del cliente in negozio. L’esperienza d’acquisto deve essere più che una transazione commerciale; è un dialogo tra l’azienda e il cliente.

Quando si ha un negozio retail il vero obiettivo non dovrebbe mai essere vendere, ma costruire delle relazioni, gettare le basi perché i clienti tornino, perché si affezionino al negozio, perché ne parlino bene con gli altri, perché riconoscano che qui lavora qualcuno di cui ci si può fidare.

La vendita non è il primo obiettivo: la customer experience sì. 

Non bisognerebbe mai spingere una vendita con il rischio deludere un cliente per il modo in cui lo si è servito, o per aver insistito, o per non averlo lasciato libero di decidere altrimenti.

Quando in negozio entra un cliente, la maggior parte delle persone che gestiscono un esercizio non osserva mai abbastanza attentamente chi è entrato, non fa caso al modo con cui il cliente si muove, al modo in cui sorride o non sorride. 

Chi fa bene questo lavoro, in modo professionale, dovrebbe imparare a ragionare sul cliente, per esempio dicendosi:

  • il cliente ha spalle e petto ben aperti 
  • è il primo che ha sorriso, cerca il mio sguardo
  • cammina in punta di piedi, come per non disturbare
  • resta vicino alla porta
  • ha iniziato a guardare per conto suo e vuole dimostrare di non aver bisogno di aiuto
  • viene verso di me in cerca di aiuto.

Una statistica sul settore retail ci informa che l’80% dei clienti vuole essere notato quando entra in un negozio e, quasi tutti, desiderano essere accolti in modo amichevole.

Per questo è importante stabilire fin da subito un contatto visivo.

Il segreto è interessarsi ad un cliente con un atteggiamento curioso e piacevolmente stuzzicato e sorpreso

Un cliente che viene ascoltato con interesse e coinvolgimento, che viene stimolato a raccontarsi e ad aprirsi e che viene accolto, aiutato e supportato qualsiasi siano le sue esigenze (semplici o sofisticate, bizzarre o banali, preimpostate o rivoluzionarie) è un cliente conquistato.

È importante prendersi qualche secondo te tempo per osservare il cliente prima di rivolgersi a lui o avvicinarsi, ma è importante ricordare che, prima o poi, durante la sua visita in negozio il cliente andrà coinvolto e avvicinato per conoscerlo

La cosa importante da ricordare è che NON sappiamo mai chi/cosa si nasconda dietro un cliente.

È come la sorpresa dentro un uovo di Pasqua: potrebbe essere un nonno che ha 14 nipotini oppure un dirigente di un gruppo di imprese, o il titolare di una ludoteca o di una scuola di danza…

Ogni cliente potrebbe essere una fonte inaspettata di eventi, acquisti, ecc..

Ogni cliente potrebbe diventare il vostro miglior cliente.

Seconda regola, mai fare domande chiuse!

“Posso aiutarla?”. “Hai bisogno di aiuto?”. “Posso fare qualcosa per te?”.

Sono tutte domande chiuse, cioè prevedono, come risposta, oppure No.

Se il cliente dice sì, bene, si va avanti.

Ma se dice No? 

Se il cliente dice No, è finita la conversazione, è chiusa. Gli si è praticamente offerta la possibilità di allontanarci il che è l’opposto di quello che cerchiamo di fare.

Il modo migliore per avvicinare il cliente è osservarlo, fare caso a quello a cui si sta interessando e fare domande APERTE!

Del tipo “Come posso aiutarla?”, una domanda simile dimostra che si sta prestando attenzione ai suoi gesti e ai suoi desideri, il che crea una connessione!

Alla risposta seguirà un’altra domanda, sempre aperta.

Cura dell’immagine del negozio e marketing sensoriale 

Il negozio è il luogo in cui si svolge concretamente l’esperienza di acquisto di un cliente che, l’abbiamo detto, deve essere unica e indimenticabile.

Il primo elemento da curare per un’esperienza positiva è la puntualità degli orari di apertura e chiusura del punto vendita che sono sempre esposti e rispettati: nessun ritardo, nessuna assenza, nessuna sorpresa.

La customer experience si inizia a vivere, prima di tutto, nella parte esterna del negozio e poi nella parte interna. Un’enorme importanza, quindi, va anche all’insegna e alle vetrine!

Allestire una vetrina accattivante, che colpisca il cliente al primo colpo d’occhio, è un modo per fare entrare più clienti in negozio puntando su creatività e originalità. 

Ora parliamo della parte interna di un punto vendita: è obbligatorio che appaia sempre in ordine e pulito e che agevoli una lunga e piacevole permanenza dei clienti. Non ci devono essere scatoloni in giro, né sacchi dell’immondizia, né imballaggi o confezioni aperte sugli scaffali né altri elementi che impediscano il passaggio o costringano i clienti a cambiare percorso.

E ultimo, i prodotti esposti devono dare l’idea di pieno e di completo e mai di disordine o insufficienza.

La musica in negozio non può mancare e deve generare gioia e serenità ma non deve mai essere invasiva. Deve favorire il rilassamento ed essere quanto più possibile in tema con i prodotti venduti e mai generare eccessiva eccitazione per evitare che ai clienti venga fretta o che accelerino le loro reazioni emotive.

Anche il profumo del negozio è un elemento importante.

Il naso, infatti, è l’organo di senso più rapido a passare le sue informazioni al cervello (il naso vicinissimo al cervello e i neurotrasmettitori hanno pochissimi millimetri da percorrere) e per questo iniziare a fare immediatamente una buona impressione è un bel risultato. E non solo: alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che ambienti e stimoli sensoriali sono in grado di aumentare le visite e i volumi di spesa, confermando l’ipotesi che esiste un forte impatto dei sensi sulle scelte d’acquisto.

Da tenere sotto controllo anche le luci (che ad una certa ora vanno accese se la luce naturale non basta) e la temperatura che deve essere sui 18-20°C gradi d’inverno (ricordiamo che i clienti entrano con la giacca) e sui 26/27°C in piena estate.

Coinvolgere la comunità e il territorio

Per far crescere un negozio retail si vede andare oltre la vendita di prodotti/servizi, occorre trasformare il negozio in uno spazio di socializzazione

Gli eventi, le animazioni e le iniziative di intrattenimento non solo attirano l’attenzione ma creano una connessione più profonda con il pubblico. 

Ospitare eventi animazioni e iniziative di intrattenimento 

Durante alcuni periodi dell’anno (in concomitanza con le principali feste di calendario come Carnevale, Halloween, Natale, San Valentino…) e in alcune occasioni particolari (es. inaugurazione, anniversario del punto vendita, apertura di un nuovo reparto…) i negozi dovrebbero trasformarsi in veri e propri luoghi di intrattenimento.

E ospitare dei veri e propri con l’obiettivo di intrattenere i clienti in negozio e attrarre nuovi clienti dall’esterno.

Organizzare eventi, inoltre, darà la possibilità di creare legami sempre più solidi sia con quei soggetti che saranno solo clienti, sia con quei soggetti che potranno essere, in futuro, partner con cui collaborare, a cui passare un cliente.

Questo è networking.

Importante: durante gli eventi, mai dimenticare di scattare foto, girare video e catturare tutto il materiale che può essere sfruttato online.

Partecipare ad eventi locali

L’Italia è famosa per il numero degli eventi che, in tutte le stagioni, si svolgono nelle nostre città e nei paesi più piccoli.

Un punto vendita dovrebbe sempre tenere d’occhio gli eventi promossi dalle amministrazioni locali e anche dalle associazioni più importanti del territorio.

L’idea è sempre quella di farsi conoscere e non di vendere! 

Quindi sì a tutte le iniziative in cui il negozio esce dai suoi locali e va a parlare con le persone mostrando di cosa si occupa e come.
In una fiera, per esempio, l’ideale è una piccola postazione in cui regalare qualcosa ai visitatori. 

Oppure un animatore di contatto che distribuisca volantini.

Bene anche gli striscioni o le attrazioni/allestimenti ben visibili che attirino l’attenzione.

E non solo: quando c’è la possibilità, è bene farsi inserire tra gli esercizi che aderiscono alle manifestazioni, così da avere l’occasione di apparire sui materiali promozionali.

Sostenere una causa

Si tratta, in sostanza, di avvicinarsi ad una o più associazioni no profit che se si occupano di temi che siano in sintonia con il brand.

L’idea è di partecipare agli eventi dell’associazione, di sponsorizzare un’iniziativa o di ospitare i volontari nel vostro negozio di tanto in tanto.

Il tutto per guadagnare in visibilità e farsi conoscere con un’attenzione speciale ad alcuni bisogni sociali.

Apparire sui giornali locali

Che siano online oppure offline, la visibilità e la notorietà di un punto vendita anche dalla presenza su periodici locali.

Si può investire piccole in pubblicità, in annunci per la ricerca di personale o in un articolo, redazionale per esempio, che parli dei servizi offerti nel punto vendita.

Digital Marketing: web e social

Quando il cliente È in negozio, c’è il personale a prendersi cura di lui e a guidarlo nel mondo degli eventi.

Ma anche quando il cliente NON È in negozio andrebbe coinvolto e intrigato perché:

  • torni a fare acquisti (se è già un cliente) o
  • scelga di provarlo se non ci è mai stato.

Per queste ragioni la strategia di marketing online ideale si basa sulla moltiplicazione dei touchpoint (punti di contatto) e delle occasioni per mettersi in contatto con i clienti.

E-mail, Whatsapp, Messenger

Questa modalità di fare marketing si chiama mobile messaging e in generale comprende email e tutti i tipi di chat. E la ragione perché questi strumenti sono sempre più importanti sta nel continuo aumento dell’uso degli smartphone in ogni fascia d’età.

Molte ricerche confermano che il mobile è il canale preferito di comunicazione e che è quello più utilizzato per intrattenere i rapporti con le persone a cui si tiene di più. 

Arrivare con una mail o un messaggino sul telefono del cliente permette di essere letti a qualsiasi ora e, spesso, anche durante il tempo libero, quindi in momenti di maggiore calma e tranquillità e di maggiore predisposizione all’ascolto.

Email e chat sono ideali, quindi, per mettersi attivamente in contatto con i clienti – sempre in modo personale e personalizzato – per esempio, sfruttando i seguenti obiettivi come pretesto:

  • chiedere loro un feedback sui prodotti o sui servizi acquistati
  • proporre un appuntamento per discutere dal vivo di qualcosa di cui avevate concordato di riparlare in futuro
  • per chiedere dettagli sui progetti futuri o sulle esigenze ancora non soddisfatte…
  • per comunicare di avere una proposta gratuita personalizzata per un progetto a cui avevano accennato…

A questo rapporto uno-a-uno attraverso questi canali di comunicazione, andrebbe poi affiancato anche l’invio di newsletter agli indirizzi email di tutti i clienti a fini informativi e promozionali principalmente: comunica iniziative e promozioni, l’arrivo di novità o servizi e promuove i negozi di ogni area fornendo, in modo pertinente e geo-localizzato, l’indirizzo del punto vendita e gli orari.

Local Marketing online e Google My Business

Il termine “Local Marketing” si riferisce a tutte le iniziative di comunicazione e promozione attuate da un’azienda con l’obiettivo di indirizzare gli utenti dal mondo digitale verso una sede fisica, dove, possibilmente, concluderanno un acquisto.

In sostanza, quindi, il potenziale cliente, individuato online, si trasforma in cliente effettivo che entra fisicamente nel tuo negozio.

Ti capita mai di informarti sui social media o sul sito di un ristorante della tua città prima di visitarlo? 

Ecco, vedi, i social network e Google hanno rivoluzionato il nostro approccio agli acquisti: ci rivolgiamo al motore di ricerca per ottenere indicazioni su come raggiungere un negozio che sta nelle nostre vicinanze.

I benefici del Local Marketing sono innegabili e hanno un impatto significativo su qualsiasi progetto aziendale. Concentrarsi sul pubblico locale permette di raggiungere persone già interessate e inclini a convertire, ottimizzando gli sforzi di marketing. 

La competizione a livello locale offre un terreno fertile per emergere e catturare l’attenzione dei potenziali clienti. In alcuni casi, questo approccio si traduce in costi inferiori rispetto alle campagne di portata più ampia, risultando economicamente vantaggioso per le aziende.

Inoltre, il Local Marketing consente di comprendere meglio le esigenze e le preferenze del pubblico locale, facilitando la creazione di offerte personalizzate che stabiliscono un legame autentico con i clienti. Tale connessione può migliorare la soddisfazione del cliente e accrescere la fedeltà, contribuendo a una crescita costante del business. 

Per implementare una strategia di Local Marketing efficace per promuovere la tua attività sul territorio, è fondamentale fornire tutte le informazioni ai potenziali clienti in modo accurato, dai siti aziendali ai profili su Facebook e Instagram, fino al profilo su Google My Business. 

In altre parole, devi far in modo che chiunque desideri trovarti deve poterlo fare facilmente e ottenere tutte le informazioni rapidamente. 

Lo scopo del Local Marketing on line è, quindi, quello di farsi trovare da chi vi cerca su internet.

Google My Business

Lo strumento principe qui è Google My Business, ma ci sono anche altri siti: per esempio il motore di ricerca Bing e gli elenchi online o i siti directory come Yelp Italia, Pagine Bianche, Foursquare, Mister Imprese (che, con il tempo, suggeriamo di sfruttare).

Google My Business è il tool più potente del suo genere perché vi garantisce la presenza sul motore di ricerca più usato.

Permette di ottenere visibilità su Google appunto e su Google Maps, mostrando a chi vi cerca le informazioni dettagliate sul punto vendita, compresa la mappa, gli orari, l’indirizzo del sito web, le informazioni di contatto e le recensioni.

GMyB premia, in termini di visibilità, i punti vendita che pubblicano di più e con maggiore frequenza e regolarità. 

Peraltro, la pubblicazione di foto e post non viene notificata a nessuno e non ci sono commenti da curare, quindi si possono pubblicare anche decine di foto al giorno, senza limiti.

Questo strumento consente di pubblicare post, foto e inserzioni a pagamento.

Su GmyB è si dovrebbe postare almeno una volta ogni 2 giorni caricando almeno 1 foto/video di un prodotto o servizio aggiungendo un breve testo con la parola chiave (nome del prodotto e occasione per cui si usa). 

Nei periodi più particolari, andrebbero postati gli articoli più colorati, eccentrici e divertenti.

I post funzionano, attirano e ispirano i clienti quando:

  • ritraggono 1 oggetto alla volta (meglio fare 10 foto di 10 articoli diversi piuttosto che fotografare una sezione – anche piccola – di uno scaffale)
  • l’oggetto fotografato dovrebbe essere in primissimo piano, non confezionato (se possibile), quindi aperto e ben in vista; dovrebbe poi essere ben illuminato e affiancato in modo “casuale, ma studiato” da elementi colorati e festosi, come caramelle, oppure confetti, o fiocchi, nastri,….. 

Ultima cosa: per i post andrebbero create diverse sezioni, per evento, per esempio.

È obbligatorio che per ogni negozio ci siano foto del negozio da fuori che aiutino, un ipotetico utente, a identificarlo se passa da quelle parti, ma anche foto da dentro e foto degli elementi più speciali o degli allestimenti più belli.

Google ha previsto diverse sezioni per le foto: es. Interni, esterni, prodotti, team: l’ideale è che ci siano foto in ogni sezione.

Sembra un consiglio banale ma quando un utente accede alla sezione foto del negozio, dopo quelle che avete caricato voi, vengono mostrate (senza possibilità di appello) anche tutte le foto che i clienti/i passanti decidono di aggiungere. Queste foto, però, potrebbero non essere belle come si spera o potrebbero ritrarre elementi non adatti (per es. il wc).  Putroppo, però, non si possono eliminare, quindi, non potendo cancellarle è meglio far sì che slittino inesorabilmente in avanti. Per farlo occorre caricare decine e decine di nuove foto fatte da voi così che, si spera, l’utente medio si stanchi di vedere articoli prima di arrivare alle foto più brutte!

Cura delle recensioni

Google My Business, come anche gli altri siti directory segnalati sopra, offre agli utenti (clienti, passanti e completi sconosciuti anche) di lasciare delle recensioni sul punto vendita.

È un tema che qualche volta lascia un po’ di amaro in bocca quello delle recensioni, ma globalmente funzionano ancora e sostituiscono, in parte, quel passaparola non è mai scomparso. 

Il personale dei negozi dovrebbe invitare regolarmente i clienti soddisfatti a scrivere qualche riga sulla loro esperienza in negozio. Quindi l’ideale è non essere timidi, ma neanche troppo insistenti!

Abbiamo già parlato dell’importanza di rispondere ad ogni recensione/domanda. 

Rispondere alle recensioni:

  • aiuta a consolidare una relazione esistente
  • è una pratica apprezzata da Google
  • viene valutata positivamente anche dai futuri visitatori 
  • dà un’immagine di voi come controparte viva e pronta a mettersi in discussione.

Se, poi, dovesse arrivare qualche recensione negativa, affrontate con garbo e tempestività il problema. In genere, l’abbiamo detto prima, ci si deve sforzare di rispondere sorridendo. 

Usare i Social Network 

I social network sono sinonimo di una comunicazione globale e di flussi di informazioni che si muovono in tempo reale.  Sui social le distanze si accorciano e basta davvero poco per mettersi in contatto con persone che possono trovarsi anche dall’altra parte del mondo.

I social sono mezzi “comodi”, accessibili da chiunque ed in pochi click e proprio per questa facilità di utilizzo e per il fatto che sono in continua crescita, sono uno strumento di marketing eccellente per catturare l’attenzione di nuovi clienti!

Prima, però, di dare indicazioni sull’uso dei social network a scopo di marketing, facciamo una considerazione importante che è da tenere sempre presente.  Nessuno frequenta i social per fare o pianificare acquisti: per questo motivo non è il contesto adatto per fare eccessiva promozione dei propri prodotti.

I social network servono per svagarsi, per scoprire cose nuove, per trovare ispirazione, per interagire e socializzare.

Quindi è controproducente proporre continuamente agli utenti promozioni, prezzi, iniziative.

C’è, poi, un vincolo di coerenza da rispettare in qualsiasi campagna di presenza sui social network: la vostra personalità online deve essere coerente con quella reale. Online dovreste essere molto molto simili a come siete in negozio, solo un po’ può più eccentrici, ma senza esagerare. Il “tone of voice” virtuale deve essere coerente con quello reale: non si può diventare improvvisamente formali o, al contrario, eccessivamente ironici se di persona non lo siete.

Ultima premessa: l’obiettivo principale di una presenza sui social network è generare interesse catturando l’attenzione.

Imparate a memoria questa frasetta e non avrete mai nessun problema con foto, post, social..

Generare interesse, ovvero incuriosire, intrigare, far venire voglia di conoscere.

Catturando l’attenzione: mostrando qualcosa che vale la pena guardare, mettendo in evidenza cosa si sa fare e dove/come/perchè si è davvero unici e impareggiabili.

Questo obiettivo si porta a casa così:

1. Rispondendo alle esigenze dei clienti, ovvero mostrando loro che avete le risposte alle loro domande. 

Prima di fare un post: immaginatevi la faccia di una cliente che conoscete che ha una particolare esigenza e fate/scrivete/curate il post come se steste rispondendo proprio a lui/lei, convincetela.

2. Offrendo qualcosa di valore (non uno sconto!), ma un regalo che sia anche intangibile: un’idea, un suggerimento, una scorciatoia, insomma dimostrate che sapete fare il vostro lavoro. 

Prima di fare un post: chiedetevi qual è l’idea, la dritta che avete dato una volta ad un cliente e che lo ha illuminato e scrivete il post pensando proprio a questo, a rifare contento lo stesso cliente o quelli simili.

3. Incentivandoli a volere di più: quando condividete un’idea o date un vostro suggerimento, e lo fate in modo da accontentare un cliente con un tono aperto, amichevole ed onesto, vi dimostrate competenti e originali e sarete identificate come una controparte esperta, di buon gusto, generosa e professionale: che vale la pena di visitare, che ha certamente altro da offrire. 

Prima di fare un post: sentitevi così perché solo se vi riconoscete in questo ritratto riuscirete a dire – tra le righe – che in negozio, che visitandovi di persona c’è molto molto di più da scoprire. 

E infine chiedetevi: ma a me piacerebbe vedere questo post? e a mia mamma? e a mio fratello? Non è possibile (e non serve neanche) piacere a tutti, per questo è importante pubblicare TANTI post diversi e che, singolarmente, ognuno piaccia almeno ad una categoria di persone. 

Quindi una volta scrivete per piacere agli amici, l’altra volta per piacere ai vostri clienti business, un’altra volta per piacere ai nonni, un’altra volta per stupire gli universitari….

Tempi e frequenza di pubblicazione 

La frequenza di pubblicazione è un parametro fondamentale da tenere in considerazione nelle proprie strategie di marketing sui social.

Ma non si tratta tanto di numero, quanto di ritmo. È cruciale mantenere un intervallo costante di pubblicazione. Per questa ragione la frequenza di pubblicazione migliore è quella che siamo certi di riuscire a garantire costantemente nel tempo.  Una volta ogni 2 giorni va benissimo, purché la si mantenga costante e regolare nel tempo. 

È vero, infatti, che postare tutti i giorni e poi non postare per una settimana è penalizzante a livello di algoritmo.

Cosa postare

L’oggetto del post, il suo stile e il suo bagaglio emotivo vanno immaginati con anticipo e variano in funzione dell’obiettivo e della festa che il post mira a promuovere.

I temi dei post non devono essere solo composizioni di palloncini o decorazioni!

E attenzione a non rendere l’idea di un negozio solo per bambini, o solo per coppie o famiglie!

È importante riuscire a trasferire al pubblico tutto il valore che il vostro negozio può portare nella vita di chiunque!

Stiamo parlando di post, è vero, ma sui social network si tratta di caricare:

  • un visual (reel, stories, foto, video o infografiche)
  • e un piccolo testo scritto. 

Una foto adatta ad un post dovrebbe avere almeno una delle seguenti caratteristiche, ovvero dovrebbe essere:

  • interessante: se ritrae qualcosa che generalmente le persone non hanno mai visto, che non conoscono nel contesto in cui l’avete fotografata 
  • divertente: quando strappa un sorriso, per esempio perché mostra un abbinamento che non ci si aspetta 
  • tenera: se mostra persone bambini, cuccioli, nonni o oggetti che immediatamente fanno pensare a queste categorie di personaggi “tenerosi” 
  • curiosa: se va guardata bene per capirla, se nasconde un significato, un’analogia e fa riflettere o anche sorridere 
  • sorprendente: cattura l’attenzione in un istante perché stupisce, lascia interdetti 
  • colorata: non importa cosa ci sia ritratto, il colore acceso o l’accostamento di più colori la rende già bella e in grado di attirare l’attenzione 
  • coinvolgente: mostra un contesto di gruppo, famiglia, squadra che fa qualcosa e fa venire voglia di appartenere
  • oppure esagerata: quando mostra il troppo, l’iperbole e per questo motivo stupisce e scuote.

Per quanto riguarda i video, l’ideale sono sempre video brevi nel formato dei reel di Instagram, quindi montati per dare un effetto rapido e dinamico. Nessuno ama vedere video lunghi sui social, quelli sono più un argomento da Youtube.

L’ideale, come per le foto, è che siano video girati da personale di negozio.

Quanto al contenuto, l’importante è che sia veloce e divertente.

Un piccolo approfondimento sulla musica di sottofondo per video o album fotografici: esistono decine di database che offrono gratuitamente musiche e colonne sonore. A differenza di quanto accade per i video e le foto, difficilmente la musica può essere usata senza accreditarne l’autore. 

Nel caso si voglia usare un brano di questo tipo, bisogna scrivere il nome dell’autore della musica da qualche parte: nel video oppure nel post. Inoltre, alcuni autori mettono alcune restrizioni sull’utilizzo che si deve fare della musica: in alcuni casi l’utilizzo a scopo commerciale non è consentito: meglio leggere con attenzione tutti i termini delle diverse concessioni.

Quanto al testo, invece, va preferito un messaggio corto, sintetico ma soprattutto che la parola principale stia all’inizio della frase. (Il che è, generalmente, una regola che vale sempre online. Colpire immediatamente, senza aspettarsi che l’utente si legga tutta l’introduzione prima di arrivare al punto.)

Quando, però, non si trova nulla di speciale da dire, meglio affidarsi alle regole più comuni e efficaci per generare interesse, ovvero espedienti con cui cogliere l’attenzione del pubblico che sembra funzionino meglio di testi normali. 

Quindi:

  • domande al lettore, è dimostrato che chi legge una domanda dà, in cuor suo, una risposta e questo significa che il visitatore si è accorto del post. 
  • citazioni importanti, da film, serie, cartoni, libri, televisione; ma anche testi di canzoni, poesie, filastrocche. Le persone leggono più volentieri se chi parla è qualcuno che potrebbero aver visto/conosciuto o se quel che c’è scritto è tratto da una qualsiasi opera anche perchè le sfida a riconoscere il pezzo… 
  • consigli in forma di “Mai più senza” o “Vietato”
  • incipit coinvolgenti come “Alzi la mano chi….”

E ultime indicazioni:

  • ridurre al massimo l’uso del MAIUSCOLO
  • ridurre anche l’uso di puntini, punto di domanda e punto esclamativo (!!!! o ??!??!? oppure …… )
  • meglio scrivere meno cose, ma sembrare persone sicure di quel che dicono che non hanno bisogno di urlare il messaggio o esagerarne il tono.

Anche sui testi scritti esiste il diritto d’autore e viene tutelato anche sui social, quindi qualsiasi frase si debba scrivere in un post, è necessario che non sia copiata ma che sia frutto della sola fantasia dell’autore.

Instagram e Facebook

Ogni negozio dovrebbe avere una pagina Instagram e una pagina Facebook su cui pubblicare 3 volte alla settimana.  È determinante, per capire cosa funziona e cosa no, monitorare costantemente il numero dei follower e capire se la pagina cresce e a seguito di quali post in particolare. 

Per la pubblicazione su Instagram, in particolare, la regola è che ogni tema deve avere 3 post uno dopo l’altro. 

La ratio qui è sfruttare la modalità con cui Instagram mostra in bio i post pubblicati. Ogni riga della griglia, infatti, ha tre elementi che, quindi, decidiamo che devono appartenere allo stesso tema.

Questo significa che si dovranno pubblicare 3 post alla settimana, che parlano dello stesso tema.

  1. un post “descrittivo” che racconta il tema generale
  2. una foto o un carosello (più foto una di seguito all’altra)
  3. un post dinamico cioè un breve video di massimo 20 sec: es. boomerang, reel, time lapse o slow-motion, ecc.

Per far crescere la pagina, inoltre, occorre:

– avvisare i clienti dell’esistenza della pagina e chiedere loro di seguirla

– iniziare a seguire le persone soprattutto della propria zona/territorio (aggiungendo, in media, 8/10 persone al giorno).

– ricordare di inserire il logo nei post.

Inserzioni a pagamento

La sponsorizzazione di alcuni post è importante per far crescere le pagine e un budget in questo senso va definito regolarmente.

Sembra un tema banale, ma è molto delicato. Per avere dei buoni risultati serve pratica ed esperienza e, in generale, non basta utilizzare il targeting geografico per trovare un buon pubblico che assicuri dei buoni tassi di conversione, ma serve tenere presente l’età, il genere, gli interessi e tutti quegli elementi che vi aiutano a raggiungere solo le persone che corrispondono al profilo adatto al post da sponsorizzare.

Per queste ragioni, delle inserzioni pubblicitarie con Google Ads, Facebook o Instagram meglio ingaggiare un’agenzia di web marketing o un professionista

Mega, macro, micro e nano influencer

Prima di chiarire cosa sono i mega, macro, micro e nano influencer, scriviamo la definizione di influencer marketing, ovvero una tipologia di marketing basata sull’ascendente (l’influenza) che alcuni utenti con molto seguito sui social network esercitano sul potere d’acquisto di altri utenti consumatori. 

Un po’ come i testimonial nelle pubblicità fino agli anni ’90 e 2000, gli influencer si fanno portavoce dei vantaggi di prodotti e servizi che dichiarano di utilizzare con soddisfazione ma, a differenza dei testimonial, gli influencer possono essere anche persone comuni e non necessariamente star o personaggi pubblici. 

In particolare, gli influencer “pubblicizzano” la notorietà e la reputazione del brand che promuovono parlandone con spontaneità a partire dalla propria esperienza con i prodotti da loro testati nella vita quotidiana che condividono sui social.

Gli influencer non sono tutti uguali: si distinguono in mega, macro, micro e nano influencer. A seconda del numero di follower e del seguito che hanno possono raggiungere ampi pubblici o piccole nicchie di mercato. Non sempre è necessario rivolgersi ad influencer con milioni di fan per raggiungere i propri obiettivi di marketing. Ecco perché è importante conoscerli prima di ingaggiarli!

Se, poi, tra i vostri contatti personali ci sono blogger o IGers, coinvolgeteli nelle vostre iniziative e proponete loro delle collaborazioni.

Riuscire a creare relazioni anche online e virtuali è utile per costruire credibilità e brand awareness.

Per concludere, si tenga presente che l’influenza del retail va oltre le transazioni monetarie; è la capacità di plasmare emozioni, generare ricordi e ispirare le persone. Attraverso una combinazione articolata di strategie di marketing, puoi trasformare il tuo negozio da un luogo di acquisti a un crocevia di connessioni e significato.


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