POS obbligatorio: tutto quello che c’è da sapere

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Il Pos in Italia è obbligatorio per tutti i negozi? E che dire di professionisti e artigiani? Occorre mettere un po’ d’ordine in un argomento ancora molto complesso, delicato e discusso. A tal scopo è utile partire da un dato di fatto: nel 2020 la legge italiana ha introdotto, con la legge di Bilancio, l’obbligo per tutte le attività commerciali di disporre di un POS per i pagamenti elettronici.

Vista la presenza di questa norma allora la questione sembrerebbe essere chiara. Purtroppo però le cose non sono così nitide. Ecco che allora diventa importante conoscere i dettagli pratici, ovvero chi è obbligato ad avere un Pos per incassare pagamenti con carte, bancomat e in modalità contactless e chi invece al contrario ne è esentato. Infine sarà utile soffermarsi anche sul nodo spinoso delle sanzioni.

Chi è obbligato ad avere il POS?

Il POS è obbligatorio per tutte le attività commerciali, produttive e per i professionisti. Questi esercizi devono mettere i propri clienti in condizione di effettuare dei pagamenti in formato elettronico, quindi con carte di credito, bancomat o altri servizi di digital pay. Si tratta di una norma molto utile anche per rendere i pagamenti più facilmente tracciabili, veloci e igienici.

Di conseguenza il Pos è obbligatorio per bar, parrucchieri, orefici, ristoranti, pizzerie, alimentari e in generale in tutti gli esercizi commerciali nei quali i clienti possono avere libero accesso per fare acquisti. In poche parole, qualsiasi attività aperta al pubblico deve possedere un lettore di carte. Sono obbligati ad avere un Pos anche gli ambulanti, ovvero le attività commerciali itineranti che partecipano ad esempio a fiere e mercati. Le loro vendite sono infatti ormai totalmente equiparate a quelle di negozi con postazioni “fisse”.

Il Pos è quindi adesso obbligatorio anche per i lavoratori autonomi, per i liberi professionisti e per gli artigiani di vario genere. Ciò significa che sono tenuti a disporre di questo lettore anche tante altre categorie, come ad esempio: tassisti, medici, terapisti, dentisti, psicologi, estetisti, idraulici, elettricisti e molti altri. Questo specifico obbligo sussiste a prescindere dal regime fiscale adottato dal professionista.

Chi è esonerato?

Ad essere ancora esentati dall’obbligo di possesso e utilizzo del Pos sono i professionisti che effettuano prestazioni, e quindi ricevono pagamenti, verso altri professionisti. Ad esempio un avvocato che lavora per le aziende e non per dei privati cittadini, o un commercialista che lavora per professionisti con partita iva, o ancora un libero professionista che lavora per altri professionisti o per aziende. In pratica sono esonerati coloro che non ricevono in modo diretto dei clienti.

Quanto costa avere il Pos?

Non esiste una risposta unica a questa domanda ma molto dipende dal Pos che l’esercente sceglie. In generale è utile ed importante sottolineare che negli ultimi anni sono stati commercializzati prodotti ottimi per accettare pagamenti elettronici con spese molto contenute. In modo particolare è possibile scegliere un lettore “a commissioni”, ovvero che presenta delle spese solo quando viene usato, un dispositivo con canone mensile o un prodotto che prevede una combinazione tra questi due differenti aspetti.

La scelta del modello più adatto per ogni singolo esercente dipende dal volume dei pagamenti con carta incassati mensilmente. In generale i prodotti introdotti da aziende “dinamiche” del settore, come ad esempio SumUp, hanno permesso di ottenere prezzi decisamente molto più bassi rispetto a quando questo servizio era commercializzato e “offerto” soltanto dalle banche.

Cosa succede se non ho il Pos? Le sanzioni

Questo è forse il punto più spinoso. Il Pos è obbligatorio dal 2020 ed inizialmente erano state introdotte delle sanzioni per chi non si adeguava a questa normativa. Nello specifico la norma prevedeva una multa di 30 euro a cui si sommava poi il 4% dell’importo non incassato con pagamento elettronico. Dopo però che si sono susseguite molte proteste da parte di associazioni di categoria, questa sanzione è stata tolta.

Di conseguenza al momento sussiste l’obbligo di avere il Pos ma non sono previste sanzioni per chi non si adegua alla legge. Un paradosso che ha sicuramente una chiara connotazione tutta “all’italiana”. In ogni caso per i commercianti e i professionisti soggetti a questo obbligo è importante ricordare che i clienti sono ormai generalmente consapevoli del loro diritto di poter pagare con carte e bancomat praticamente ovunque.

Per questo motivo molti di loro escono abitualmente senza denaro contante o in generale preferiscono non farne ricorso. Quindi non accettare pagamenti elettronici molto spesso può significare perdere dei clienti. Un atteggiamento totalmente privo di senso anche in virtù dell’esistenza di lettori “a consumo” che presentano dei costi decisamente contenuti.

1 commento su “POS obbligatorio: tutto quello che c’è da sapere”
  1. Salvatore ha detto:

    Desidero sapere se esiste l’obbligo del bancomat.- Grazie.


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