Pro e contro degli investimenti in BTP

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I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono una tipologia di strumenti finanziari tra le più apprezzate dagli investitori retail italiani. Acquistandoli si diventa “finanziatori” dello Stato ricevendo in cambio una cedola semestrale. I BTP più diffusi hanno di solito una scadenza di 3, 5, 10, 15 o 30 anni. Esistono in versione “standard” (detti in gergo BTP vanilla) e a essi si affiancano i BTP€i (BTP indicizzati all’inflazione dell’Eurozona e i BTP Italia (ne parliamo spesso sulle nostre pagine, ad esempio lo abbiamo fatto di recente in questo articolo). Le nostre considerazioni sono riferite ai BTP tradizionali

Quali sono i vantaggi di un investimento in BTP?
* bassissimo profilo di rischio (soprattutto per quelli a breve scadenza);
* facilità di accesso (si possono acquistare in multipli di 1000 euro, praticamente in qualsiasi banca);
* bassa tassazione rispetto ad altri strumenti finanziari (12,5%).

Quali sono gli svantaggi dei BTP?
* rendimenti al momento estremamente bassi, a causa del quantitative easing messo in atto dalla BCE negli ultimi anni e ora in allentamento. Gli investimenti in BTP hanno reso parecchio quando c’era il rischio di default e lo spread con i Bund tedeschi era alle stelle (all’epoca del Governo Monti, tanto per intenderci);
* impossibilità di differenziare l’investimento (tutto il capitale investito viene prestato alla Repubblica Italiana, per le scadenze a breve non si prevedono rischi, ma è impossibile prevedere che cosa sarà del bilancio pubblico da qui a 30 anni).


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