Che cos’è il factor investing?

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Il factor investing, anche noto come smart beta è una strategia ideale per investire al meglio anche quando i mercati sono in preda alle turbolenze e offrono rendimenti molto bassi. Le scelte vengono effettuate tenendo conto dei cosiddetti fattori di investimento o fattori di premio, le specifiche caratteristiche di alcune azioni che possono offrire premi per il rischio consistenti e duraturi nel tempo. Sono basati proprio sul concetto di factor investing gli ETF smart beta di cui abbiamo parlato di recente.

I fattori di investimento sono molti. Quelli più frequentemente presi in considerazione sono i seguenti:
* dimensione (size) dei titoli, cioè la capitalizzazione di Borsa del titolo stesso: si distinguono azioni small cap (piccola capitalizzazione), mid cap (media capitalizzazione) e large cap (grande capitalizzazione). Le prime tendenzialmente generano rendimenti più elevati e sono le più rischiose delle seconde, le ultime quelle meno generose di utili ma anche meno rischiose perché più seguite dagli analisti finanziari e più presenti nei portafogli degli investitori. Le mid cap sono ovviamente una via di mezzo.
* valore (value) dei titoli: esistono delle azioni sottovalutate in Borsa rispetto ai fondamentali delle aziende emittenti (rapporto prezzo–utili, rapporto prezzo–patrimonio netto, flussi di cassa, margini operativi ecc.).
* momentum dei titoli: è la caratteristica delle azioni che hanno messo a segno delle buone prestazioni nel passato recente e continuano a mantenere questo rendimento extra.
* bassa volatilità (low volatility) dei titoli.
* qualità (quality) dei titoli: per quelle azioni emesse da aziende caratterizzate da utili stabili e un basso grado di indebitamento
* alti dividendi (high dividend) dei titoli – che non significa solo dividendi elevati ma anche sostenibili nel tempo.

I vari fattori di investimento non sono complementari tra loro, ma mettono in luce delle performance differenti nelle varie fasi del ciclo economico (crescita, rallentamento economico, stagnazione, recessione). La strategia ideale è perciò quella che prevede l’esposizione a un insieme di fattori per aumentare la diversificazione e migliorare la capacità di generare il cosiddetto alfa di un portafoglio (ovvero, l’extra rendimento rispetto al mercato) in qualsiasi ciclo economico ovvero, che consenta al portafoglio di sovraperformare gli indici di mercato.

Il factor investing può essere efficace se si tiene strettamente conto dell’andamento dei mercati. In una fase di rallentamento o recessione dell’economia conviene affidarsi a fattori difensivi come “low volatility”, “quality” e “high dividend” per ottenere le migliori performance. Quando la congiuntura è più favorevole vincono invece i fattori più dinamici, come il “value”, lo “small cap” e il “mid-cap” mostrano le performance più brillanti. Quando l’economia è in fase di forte accelerazione conviene assolutamente puntare sui titoli “momentum”.

Impostare una selezione azionaria sulla base di un fattore può essere una scelta vantaggiosa in termini di rischio/rendimento. Ma solitamente la combinazione di vari fattori è una soluzione perfino migliore, per questo si parla sempre più spesso di multi-factor investing. Seguite il link per saperne di più sull’argomento.


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