ETF e tassazione: qualche chiarimento

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etfAbbiamo già discusso qualche tempo fa su quali sono gli ETF più convenienti. Oggi vediamo il tipo di trattamento che subiscono dal punto di vista fiscale. Gli ETF sono tassati al pari degli altri OICR (Organismi d’Investimento Collettivo del Risparmio, ovvero fondi comuni di investimento e SICAV), con alcune differenze, poiché si tratta di strumenti finanziari quotati che generano tre tipologie di reddito:
* reddito da capitale inteso come dividendi;
* reddito da capitale, anche detto delta NAV;
* redditi diversi, ovvero il capital gain prodotto dalla differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto meno il delta NAV.

La voce che si sente spesso circolare tra promoter e operatori bancari è che gli ETF in Italia sono doppiamente tassati. In realtà, si tratta di un’imprecisione che vale la piena spiegare. Ma vediamo prima i punti salienti del regime fiscale riguardante gli Exchange Traded Funds:

* Gli ETF armonizzati UE (ovvero, quelli conformi alla direttiva Europea UCITS IV) sono i più vantaggiosi perché subiscono la medesima tassazione dei fondi comuni di investimento.

* I dividendi degli altri ETF, quelli non armonizzati UE, possono essere tassati in base a due aliquote: 20% nei casi generali e 12,50% per gli ETF costituiti da investimenti in titoli di stato italiani o esteri rientranti nella cosiddetta White List.
* La tassazione sul capital gain (ovvero la differenza tra acquisto e vendita, se essa è positiva) è del 20%.
* La tassazione sul delta NAV è del 20,8%, quindi apparentemente superiore di qualche centesimo a quella degli altri fondi di investimento. In realtà, la differenza di 0,08% pagata in più è considerata una minusvalenza, ovvero un credito d’imposta che potrà essere dedotto da successive plusvalenze realizzate dall’investitore. Se però il delta NAV è negativo, la perdita derivante dall’operazione non potrà essere dedotta in seguito. Per chi effettua transazioni nell’arco di una giornata, il NAV risulterà pari a zero, perciò non ci saranno tassazioni su questo fronte.

Se da un lato è vero che gli ETF non sono favoriti dalla tassazione, hanno comunque il vantaggio di implicare minori spese di gestione rispetto ai fondi comuni. Proprio per questo motivo non sono particolarmente “spinti” dai promotori finanziari, che da fondi comuni e SICAV ricavano commissioni più redditizie.


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