L’economia europea e il pericolo della giapponizzazione

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giapponizzazioneGiapponizzazione è una ovvia traduzione del termine Japanification coniato dagli economisti anglosassoni per indicare le pericolose somiglianze tra l’andamento dell’economia europea e quello dell’altissimo debito pubblico e della spirale deflattiva iniziata due decenni fa in Giappone. Un gravissimo problema a cui il premier liberale giapponese Shinzo Abe ha tentato di porre rimedio con la Abenomics, un modello economico spiccatamente espansivo basato su tre punti:
1. raddoppiare la base monetaria (ovvero la quantità di denaro liquido e le riserve obbligatorie delle banche) di 1400 miliardi di dollari;
2. stimolare le opere pubbliche con enormi investimenti;
3. mettere in atto riforme strutturali (per ora soltanto annunciate, come riduzione delle imposte sui redditi d’impresa, maggiore flessibilità del mercato del lavoro, cambiamenti nel sistema sanitario).

Tutto questo per porre rimedio a quello che è stato il “decennio perduto” di Tokyo, ovvero il periodo in cui non sono state messe in atto misure capaci di evitare la trappola della deflazione e il crollo della domanda interna con conseguente calo degli investimenti delle industrie e calo dei salari.

Ora da più parti viene consigliato alle economie europee di imitare l’Abenomics per non entrare in una fase di prolungata stagnazione che porterebbe al collasso. D’altronde, l’Abeismo non ha ancora dimostrato di funzionare davvero, poiché da un lato il PIL giapponese è salito (le previsioni dicono che quest’anno segnerà un + 3%), l’inflazione pure (+ 1,5%), però il potere d’acquisto si è abbassato e il volume dei consumi, dopo una prima fase forse artificialmente gonfiata, si è contratto. Bisognerebbe svalutare lo yen per aiutare le esportazioni e far crescere ancora il PIL, ma ci rimetterebbero sempre i cittadini. Come dicevamo, gli interventi non sono ancora terminati e perciò la fine della storia non ci è ancora nota. Citiamo però l’opinione espressa da Panos Mourdoukoutas su Forbes: The bottom line: The US and the world economies cannot avoid Japanization, a bearish trend for stocks and commodities, but a bullish for US Treasuries (Conclusione: l’economia statunitense e le altre economie del mondo non possono evitare la giapponizzazione, un trend che porta al ribasso di azioni e materie prime ma al rialzo dei debiti degli stati).


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