Mercato immobiliare italiano: investimenti a livello pre-covid previsti entro il 2022

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Mercato immobiliare

L’emergenza sanitaria nazionale ha cambiato il modo di vivere delle persone e, in un’ottica più grande, è possibile notare a occhio nudo come abbia cambiato anche gli equilibri commerciali del Paese. I mercati hanno subito un duro colpo per via della crisi internazionale, e questo era prevedibile a tutti i livelli.

A risentirne sono le aziende locali ma anche quelle globali, e più in generale le grandi categorie finanziarie devono oggi fare i conti con una serie di cambiamenti importanti, non necessariamente negativi, ma comunque determinanti per la prosecuzione della stabilità dei mercati.

Uno di essi è senza dubbio quello immobiliare, che più di altri è stato segnato da una serie di variazioni rispetto alla normale routine di compravendita delle case. In via iniziale il comprensibile smarrimento ha bloccato il segmento in modo quasi totale, oggi tuttavia, a distanza di un anno dallo scoppio dell’emergenza, si può dire che il ramo immobiliare abbia trovato un nuovo equilibrio e sia in netta ripresa, offrendo al pubblico ottime possibilità talvolta non verificatesi nemmeno nel periodo pre-pandemia.

Il mercato immobiliare delle grandi città

Tra le varie tipologie di mercati che gravitano intorno al contesto immobiliare, è bene isolare il ramo legato specificatamente alle grandi città, alle metropoli italiane e ai centri urbani più strutturati.

In questo scenario il calo delle vendite e degli affitti degli immobili è stato importante, complici le numerose misure restrittive che hanno costretto al cambiamento le routine della popolazione e di conseguenza anche le possibilità di valutazione in termini di compravendita.

Senza contare che, come in ogni crisi economica, le prime fasi di contrazione generano una fase attendista nella quale i mercati tendono a congelarsi, e quello immobiliare non fa eccezione.

Il mercato delle case nelle grandi città poi subisce un colpo ulteriore dettato dal fatto che sono cambiate le esigenze di chi acquista e di chi compra. I servizi garantiti dal maxicentro urbano oggi sono meno attraenti nell’ottica di una nuova normalità destinata a durare ancora del tempo.

La vicinanza al luogo di lavoro, per esempio, è un concetto che nell’epoca dello smart working assume connotati astratti, poco importanti, così come la prossimità di negozi e centri commerciali.

È chiaro che non si tratta di una problematica a lungo termine, ma essa incide in modo determinante nei mercati del breve periodo.

Il rilancio delle aree extra-urbane

Di contro, dopo una contrazione importante tanto quanto quella che ha interessato le aree urbane, il mercato immobiliare delle aree extra-urbane ha subito un’importante e molto più rapida risalita. Anche in questo caso lo scenario delle nuove esigenze ha fatto la differenza.

Se da una parte la vita nelle grandi città, nell’epoca del coronavirus, non suggerisce tutti i vantaggi che abitualmente individueremo in questo genere di contesti, dall’altra parte le soluzioni lontane dalle metropoli sembrano essere paradossalmente le soluzioni alla maggior parte dei problemi di vita quotidiana del periodo covid.

Aria aperta, grandi spazi, possibilità di spostamento in assenza di assembramenti e situazioni di rischio, sono prerogative che oggi il pubblico richiede a gran voce nella valutazione dell’affitto o dell’acquisto di una nuova casa. Un ritorno alle origini, per molti versi, o forse una forma di evoluzione verso uno stile di vita più sostenibile che per certi aspetti potremmo portare avanti anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

Stando alle statistiche legate al mercato e in altre aree comunque fuori dai centri urbani, valutando inoltre i marcatori delle tendenze di mercato nazionale e internazionale, la prospettiva che emerge è quella di un segmento immobiliare in ripresa.

Un esempio interessante è il mercato immobiliare toscano, che privilegia di un potenziale recupero prima di altre aree geografiche proprio per la sua capacità di saper coniugare il vivere in ambienti a misura d’uomo ed un maggior contatto con la natura (ad esempio la compravendita di immobili in Maremma, posta nella parte meridionale della Regione, rappresenta alla perfezione quelle  che sono le nuove esigenze che animeranno il mercato immobiliare tra il 2021 ed il 2022) sono quelle oggi più caratterizzanti circa il rilancio del mercato immobiliare che proprio in queste zone vede l’inizio di una fase di nuova prosperità.

L’anno del ritorno alle condizioni pre-covid, secondo gli esperti, sarà già il 2022 e questo significa che il periodo attuale è senz’altro quello migliore per gettare le basi di nuove opportunità e affari migliori nel ramo della compravendita immobiliare.


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