Quali sono gli indicatori di liquidità degli strumenti finanziari?

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Sappiamo già che in finanza per liquidità si intende la facilità/la rapidità con cui un bene (mobile o immobile) può essere convertito in moneta legale. Per quanto riguarda gli strumenti scambiati sui mercati finanziari, la loro liquidità è inversamente proporzionale allo spread denaro/lettera. Tuttavia, nell’uso più comune il termine liquidità indica la quantità degli scambi di un determinato strumento finanziario in borsa e in questo senso il vocabolo è un indicatore dell’attività e dell’interesse degli operatori.

In che modo viene misurato questo interesse? Mediante vari indicatori, alcuni alquanto semplici, altri più raffinati. Vediamoli:

* Volume degli strumenti finanziari scambiati in un determinato lasso di tempo.
* Controvalore scambiato in un determinato lasso di tempo. Si ottiene moltiplicando il volume scambiato per il prezzo di ciascun scambio e facendo la sommatoria.
* Turnover velocity: rapporto tra volume scambiato e numero di azioni totali (questo tipo di indicatore non è influenzato dalle escursioni del prezzo o dal livello dei prezzi unitari).
* Quota di flottante: la percentuale dell’insieme delle azioni non immobilizzate nei portafogli degli azionisti stabili e quindi teoricamente scambiabili sul mercato.
* Free float adjusted turnover velocity, ovvero il rapporto tra volume scambiato e flottante.

Il concetto di liquidità è molto importante perché viene utilizzato nella costruzione di alcuni indici di borsa. Per esempio il paniere del FTSE MIB viene selezionato mediante un indice di liquidità e capitalizzazione che prende in considerazione il controvalore degli scambi e la capitalizzazione ponderata per il flottante.


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